Urne cinerarie come stanze, stanze del sogno, un sogno eterno. Simulacri come tempio di un passato obliato dalla vacuità del quieto esistere. Sottovesti rigenerate, piante e radici che ci riportano alla consapevolezza di essere figli della Dea Madre
In queste urne compaiono elementi naturali , quali radici e piante carnivore a simboleggiare il dominio della natura sull’uomo.
Di fondo vi è un concetto di simulacro, di tempio.
I simulacri assumono un valore simbolico ancora più profondo di quello che veniva a loro assegnato in quanto rappresentazione della divinità. In un certo senso assumono una valenza ancor più “pagana”. Simboli di una divinità molto più intimistica e personale: la divinità e il senso del divino nelle piccole cose quotidiane. La consolazione dell’amato. Il messaggio è uno solo: rallentare e tornare a guardare a quello che di più intimo e vero abbiamo, sia esso un semplice oggetto o un abito. Come la sottoveste di seta che portavano le nonne, memoria di un antico amore indissolubile, di valori forti come il materiale stesso e l’ultimo a polverizzarsi dopo la più estrema perdita, la morte.
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