BOMBOLE E PENNELLI
(breve riassunto del mio passaggio pittorico ).
Mi chiamo Costantino Caiafa, sono nato a Nuoro il 21 gennaio del 74, in una stagione in cui madre natura seguiva ancora il suo ciclo invernale. In arte SHARK o ONITAFAIAC, pintavo in strada già dall’89: da writer,( della vecchia scuola nuorese,).e ho conseguito la maturità artistica presso l’Istituto Ciusa Romagna di Nuoro. Acquistando sicurezza con il wraiting ho definito il mio stile , maturando praticità attraverso un confronto di strada. Spazi aperti su di un cielo sconfinato .la scintilla per .trasmettere il mio messaggio conseguentemente a quello che si può definire “passaggio del tempo , dal trasporto meccanico al muro di cemento”.
Ho meditato il colore, in Sardegna i riferimenti non mancano, dalla pittura, scultura e murales che narrano le vicende di una così antica terra. Le forme nella tela, nella mia lillipuziana stanza nuorese. Iniziai a utilizzare i colori a olio per raccontare un passato in un presente tradizionale, ma la svolta dei supporti di recupero (legno, cartone, teli di plastica e di stoffa etc..),li partorii con decisione a Milano.
Partito dopo la maturità per proseguire gli studi, decisi di mettermi a lavorare per sbarcare il lunario, intrappolandomi per 10 anni.
Mi ritrovai nel proseguire la mia ricerca pittorica da autodidatta, per strada, rimanendo nel sotterraneo. Abitando vicino alla famosa via Gluk. rimasi folgorato da quel contenitore di passaggio, dove tutto è in continuo mutamento, la stazione Centrale. Clochard e prostitute , lingue di razze diverse che s’intrecciano, stili differenti di una realtà quasi surreale. Ho ritratto gli estremi di una parte di questa città che brulica a vista d’occhio, scavando dentro me stesso, scovando identità sotterranee, terribili e inverosimilmente sensuali.
Sperimentando sull’inconscio, mi sono ritrovato in un movimento talmente vorticoso da creare degli sdoppiamenti, stomachevoli e involontari esempi di una figura umana che viene sezionata come in una sovrapposizione di fotogrammi fotografici. Ben si sa che tutto si trasforma e nada si distrugge e così è stato. Dopo così tanto pintare, nel 2006 nell’appartamento di via Edolo vicino alla famosa via Gluck a Milano , schiocca la scintilla e la sintesi del mio tratto sperimenta l’evoluzione stilistica. Il passaggio, come il passare uditivamente da Dé Andrè a Fresu .Viscerale, un profondo mutare nell’impatto con la superficie pittorica. Forse era sempre stata lì, covava, poi l’atteso travaglio Semplificare ulteriormente , anima, corpo e mente.
Onitafac 2011
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