Giovanni Saldì si diploma presso il Liceo Artistico proseguendo poi gli studi presso l’Istituto di Restauro di Roma e lavorando a importanti restauri di arte classica e contemporanea. Frequenta gli art studios di Miami beach nella nota Lincoln Rd, dove assimila l’iperrealismo americano, dipingendo il ciclo “fruttimponenti” 1993-2001.
Ha lavorato in Egitto, Kenya, Zanzibar, Maldive, Spagna e America partecipando a numerosi progetti d’arte e collabora con gallerie di Torino, Genova, Milano, Los Angeles.
Nel 2011 Vince una Borsa di studio “Fondazione Michelangelo Pistoletto” con la quale sviluppa il progetto Asfalto-Natura. Fra il 2012-13 realizza le sue prime installazioni di asfalto e natura, entrando a far parte di collezioni pubbliche e private.
Coordina il suo Atelier “Arte & Restauro”, e lavora per alcuni mesi l’anno nello studiolo di Tenerife. Oltre al restauro di arte classica e contemporanea, gli vengono affidate le realizzazioni dei lavori di celebri artisti esposte in musei come il PAC di Milano.
Il lavoro di Saldì è un percorso singolare e innovativo, documentato da foto e video della sua arte performativa in tour. La dedizione e la conoscenza dei materiali, unitamente al valore storico e culturale delle tecniche danno origine alla sua ricerca. Mette in relazione il presente con il passato e sottolinea il legame concettuale e formale che si istituisce fra l’antico e il contemporaneo. Utilizzando un linguaggio innovativo, ha consapevolezza espressiva e tecnica, inscindibile dall’eleganza delle forme classiche. Crea lavori che celano dietro una prima facile lettura, dualismi, messaggi positivi di cambiamento ed energia. Usa pigmenti coloratissimi, prevalentemente caldi e dotati di una luminosità quasi propria, dalla quale scaturisce un richiamo alla cultura mediterranea. Riflessi della realtà circostante e brillantezza delle luci sono alla base della sua ricerca. Per lui il colore possiede una carica energetica in grado di trasmettere sensazioni ed emozioni, per questo ogni lavoro possiede un suo colore principale accompagnato da un neutro. L’osservatore diventa il punto focale delle sue opere attraverso un magnetismo cromatico che coin-volge ogni singolo spettatore.
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