Inizio a interessarmi di fotografia nel 2010, e dopo vari corsi e workshop comincio a collaborare come assistente presso alcuni studi fotografici di Bergamo. Successivamente scelgo di dedicarmi alla mia personale ricerca di un linguaggio fotografico e artistico riguardante alcune tematiche più affini ai miei interessi, quali i rapporti sociali in ambito familiare. Nel progetto ”Incomunic-abili (Un caffè insieme)” indago il tema delle difficoltà di comunicazione che nascono spesso tra persone che si trovano a vivere insieme per lungo tempo. Le foto sono volutamente posate e a tratti ironiche e surreali, con una voluta ricerca di teatralità, ma le coppie (o le famiglie) sono reali, non sono modelli: il gioco si basa sull’espediente del ”facciamo come se”, dove i soggetti ritratti rappresentano se stessi, in una performance che li rende al tempo stesso attori e spettatori di questi giochi di ruolo che regolano i rapporti sociali e di abitudini fossilizzate dal tempo, dove anche il momento del caffè, espressione italiana di convivialità e socialità, si tramuta in una routine priva di comunicazione. Questo progetto fotografico è un work-in-progress e durerà finchè ci saranno soggetti da fotografare e rapporti umani da esplorare.
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