Nato a Varese nel 1995, Raffaele Salzillo manifesta fin da giovane una profonda passione per il disegno a mano libera, un impulso che ha continuamente coltivato, portandolo a sviluppare un linguaggio visivo personale e distintivo, ricco di significato. L’aspetto teorico e concettuale delle sue opere è di fondamentale importanza. Raffaele ha conseguito una magistrale in Arti Visive a Bologna, seguita da un corso di perfezionamento a Milano in Sociologia Visuale, Filosofia Estetica e Psicologia Analitica e Critica d’Arte. Questa formazione multidisciplinare alimenta un dialogo costante tra creatività e riflessione critica.
Nei suoi lavori, Raffaele esplora il confronto tra l’effimero e il tangibile. L’effimero è rappresentato dalla fluidità di oggetti in dissoluzione e soggetti fitomorfi (fiori, piante aliene, animali fantastici) mentre il tangibile si manifesta attraverso elementi metallici (come armature) e forme razionali (accenni di architetture). Questo dialogo simboleggia un’eterna tensione tra caos e ordine, aspetti che si trasformano reciprocamente in un processo dinamico.
In lui si riflette anche una visione ecologica e contemporanea di quella che potremmo definire Alchimia. La produzione di segni e simboli e la creazione visiva sono per Raffaele atti alchemici, che richiedono un’attenzione etica ed ecologica. Così come un film di grande qualità può ispirare e nutrire l’anima, un’opera mal riuscita può distorcere le percezioni e generare desideri fuorvianti. Il suo obiettivo è produrre opere che si distaccano dai codici standardizzati, aprendo nuove prospettive nell’immaginario collettivo. Il caos e l’ordine si manifestano in linee intricate e caotiche che, viste da lontano, si ricompongono in un contesto armonioso.
Raffaele invita il pubblico a un’esperienza contemplativa attraverso opere complesse, progettate per una fruizione che richiede tempo e attenzione. Questa ricerca di una “slow art” si oppone ai ritmi frenetici della società contemporanea, promuovendo pazienza e riflessione. Per Raffaele, il tempo è cruciale sia nell’osservazione che nel processo creativo stesso, enfatizzando l’importanza di un’arte che si vive e si contempla.
Consapevole dell’inflazione del termine “arte”, Raffaele non cerca di essere etichettato come artista, ma si concentra sulla capacità di creare semplicemente qualcosa di bello e significativo. La sua ambizione è che ogni opera trasmetta emozioni e trascenda le parole, creando un legame autentico con il pubblico. Le sue creazioni mirano a evocare sensazioni profonde e intuizioni, colmando il divario tra pensiero e sentire.
In questo modo, le opere di Raffaele fungono da ponti tra l’invisibile e il tangibile, permettendo a chi osserva di entrare in contatto con una dimensione autentica e profonda dell’esperienza umana. Le sue opere hanno la missione di esprimere ciò che le parole non possono comunicare, offrendo un mezzo privilegiato per esplorare sensazioni, emozioni e concetti complessi.
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