È il 2014 quando perdo il lavoro. Subito dopo è la volta della mia grande passione: a causa di un infortunio mi vedo costretto a lasciare il calcio.
Così inizia la mia caduta. Non avevo più la possibilità di mantenermi, nessuno stimolo; sembrava che niente e nessuno riuscisse a suscitare qualcosa in me, fino a quando un giorno mia sorella mi chiese di accompagnarla a comprare dei colori. Decisi non solo di accompagnarla, ma di acquistare anche io delle tempere, e quello fu il mio primo incontro con l’arte.
Il classico colpo di fulmine.
Rimasi scioccato da come il mio corpo e la mia mente vagassero in questo mondo astratto, come se non aspettassero altro, come se l’arte fosse da sempre dentro di me. Ed era solo questione di tempo, prima che si impossessasse della mia anima.
Da quel momento il mio modo di guardare il mondo cambiò. Qualsiasi cosa che mi circondata diventò fonte di ispirazione.
Non ho mai frequentato accademie d’arte, corsi, niente di niente. Ispirazione, istinto e ricerca continua, questa è la mia arte.
Mi sto raccontando, voglio lasciare qualcosa a questo mondo ed è così che le mie opere, nella maggior parte dei casi, sono momenti di vita rubati, personali e introspettivi.
Vivo nelle mie opere e vivrò per sempre all’interno di esse.
La vita abbatte e schiaccia l’anima, l’arte di ricorda di averne una.
Assieme a una mia opera avrai un pezzo della mia anima.