Critica artistica a cura di Claudio Valentino.
?Irene Russo è prima di tutto una donna.
La sua ricerca è carica di femminilità, non solo nel senso lato del termine, ma nella raffinata manualità che si ritrova nel suo uso del filo e quindi della tessitura.
Le tracce composte da miriadi di fili rimandano alla metafora della vita ed esaltano il gesto arcaico della donna che tra una trama e l? altra segna i passi del proprio destino e lo scorrere del tempo.
La memoria, la materia e il gesto caratterizza il lavoro dell? artista, sia in bidimensionalità sulla superficie tela, ma anche in più larga scala come public-art all? aperto e installazioni.
Sua contemporanea (ma soprattutto vicina per storia e temperamento stilistico), è l?artista sarda Maria Lai , con cui la straordinaria affinità espressiva denota legami alle proprie radici e interessi antropologici.
Ma più di tutto Irene è figlia e testimone del suo tempo, i suoi colori caldi ma malinconici riportano alla riflessione e alla quiete, narrando di un passato che deve restare nella memoria dei posteri.
Gli ocra, le terre, gli ori antichi e i bianchi più profondi e comunicativi che mai, sono parte della storia di questa giovane ma eclettica artista che comunica con semplicità e decisione le esternazioni del proprio io e l? indagine contemporanea.?