Maria Pellini inizia ad operare come decoratrice in ambito grafico e pittorico di giostre tradizionali a cavalli.
Nel 1999 esordisce nel mondo dell?arte con una propria ricerca personale.Promuove atelier /corsi per bambini e adulti, improntati sul benessere e sulla ricerca interiore creativa. Vicepresidente dell?Associazione ?Istituto Gestalt Reggio Emilia ? ? Collaboratrice Artistica in percorsi di Arte/Terapia.
Le mie tele nascono al ?mio scrivere?. La parola il mio ?scheletro?. In ogni mostra propongo un tema a me ?vicino? lo sviscero con le parole del pensiero, lo ricompongo concretizzandolo ?sulla tela?. Cerco di penetrare dentro un tema, di sentirlo in tutti i suoi ?spessori? ,esprimendo ?un sentire? non un?emozione (l?emozione è di chi guarda). Come un attore si immerge nella vita del suo personaggio entrando nei suoi pensieri e nel suo corpo lavorando all?inizio sullo scheletro che lo sostiene, io mi immergo nella tela diventando attore di quel determinato ?sentire?. La tela è il mio palcoscenico.Amo la trama e l?ordito che intrecciandosi formano ?vita? l?essenza della vita; getto su questa ?vita? un impasto di cemento, colla, sabbia, stucco, gesso, acqua,( il cemento blocca ?il sentire?; lo stucco ?addolcisce, recupera, aggiusta; il gesso disegna, collabora, impasta; la sabbia e? parte della terra, l?acqua della nostra nascita, la colla e? il collante che lega tutto) che chiamo materia, vivo questo impasto come le situazioni che ci capitano addosso e che sentiamo; aggiungo la iuta a volta la strappo inserendo i fili nella materia, perche nella vita abbiamo incontri,sovrapposizioni di vite e aspetti di noi che non pensiamo di avere: questi si immergono nel ?sentire?ed io li blocco nel ?qui e ora? col colore. Dicono che i miei dipinti sono molto forti sono espressioni più maschili che femminili, non so ? Non amo vedere l?arte a senso unico ?
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