..si inaugura oggi a Milano la mostra “E pluribus unum” dell’artista Francesco Messina.. lo abbiamo intervistato per conoscere meglio la sua arte e la sua poetica.. ecco una nuova flash interview per voi!
Chi sei e di cosa ti occupi nel mondo dell’arte?
Sono un restauratore che ha lavorato per anni in cantieri di restauro cercando il tempo di dipingere nei weekend. Quando la situazione in Sicilia è diventata davvero ostica economicamente parlando, ho raccolto i risparmi e li ho investiti in quello in cui credevo e nel viaggio che mi ha portato a Milano.
Da cosa è nata la tua passione per l’arte..?
In Sicilia parlavo della terra, di radici e della forza che mare e vulcano danno alla gente del sud; intraprendendo il viaggio per il nord invece, il mio lavoro è cambiato raccontando la trasformazione, la metamorfosi…immedesimandomi in qualsiasi migrante che cerca di cambiare il proprio destino quando il mondo, con durezza, cerca di convincerti che è stato già scritto.
Se dovessimo presentarti in 3 parole di te dovremmo dire……
Non lo so 🙂
Oggi inaugura la tua mostra “E pluribus unum”:
Perché questo motto?
Significa “dalla moltitudine, uno soltanto” ed oltre a essere stato usato per la dichiarazione di indipendenza degli Stati Uniti, successivamente divenne la frase simbolo per indicare gli immigrati in America…come flusso di persone che si muove verso un futuro migliore, che diventano un popolo unito, “uno soltanto”, alla ricerca del proprio posto felice sulla Terra.
Che lavori andrai ad esporre.. Qual è la tua tecnica?
Da Avantgarde a Sesto San Giovanni ho preparato un’istallazione di 2 x 2 metri, composta da innumerevoli fogli di carta di qualsiasi specie e provenienza (carte d’archivio, mappe stradali, libri di geometria, carta da parati) che unite compongono un grande volto in metamorfosi. La composizione sottolinea con forza il significato del mio lavoro: da molti, uno soltanto. Poi ci sono 15 opere incorniciate. La mia tecnica è ecoline su carta, dove precedentemente ho stampato delle composizioni elaborate al computer.
L’uomo è al centro della tua arte.. ce ne vuoi parlare?
L’uomo è il simbolo per eccellenza che subisce una trasformazione o si adegua a quelle che vengono imposte dal mondo. L’uomo è capace di adattarsi a tutte le difficoltà, ma tende sempre ad evolversi e cambiare in meglio la sua condizione, affrontando anche la morte se necessario. Ma si spezza dentro, lascia la sua terra, la famiglia e cerca di trovare se stesso alla fine della strada che percorre. E’ proprio durante il viaggio però che guarda tutti i pezzi e ricompone una nuova esistenza. Io parlo di questo arco di tempo, di tutti i pezzi e della loro ricollocazione, del cambiamento.
Una domanda che non ti abbiamo fatto e che avresti voluto trovare in quest’intervista?
Le persone che mi hanno aiutato a realizzare questa mostra sono: Arianna Beretta che si è occupata della curatela con enorme professionalità, Avantgarde che mi ha accolto con sincerità e grande credo, Silvia Argiolas che mi ha messo in contatto con questo bellissimo spazio espositivo e infine, ma non meno importante, Leandro Russo che mi ha sostenuto ed aiutato nella preparazione del lavoro e dell’evento.
Grazie Francesco e un super in bocca al lupo per la tua nuova mostra! 🙂
L’appuntamento è già oggi e fino all 11 Maggio, alla Galleria Avantgarde di Sesto San Giovanni, Via Corridoni 148.