Già nella metà degli anni ’70 i primi riconoscimenti: nel 1974 con il Premio Internazionale della Ceramica di Faenza e nel 1975 il Premio Nazionale della ceramica d’Arte a S. Ambrogio di Valpolicella (VR).
In seguito ha partecipato a diverse rassegne artistiche dove ha riscosso sempre apprezzabili riconoscimenti.
Fra le altre esposizioni si annoverano in questi ultimi anni la personale presso il Centro Culturale “Evaluna” a Napoli e presso Palazzo Lanza a Capua; Roma Galleria Elle Arte Contemporanea.
Inoltre le collettive: “ProArte9” alla Palazzina Azzurra di San Benedetto del Tronto; “Coloricolori” Galleria Elle Arte Contemporanea Roma; “L’Arte della Fuga” Capri al Centro Culturale Cerio; Studio Artequattro Roma; al Maschio Angioino a Napoli ed a Villa Parsifal Ravello; Premio Vasto 2010; Arte e Comunicazione, Napoli 2010; Doppio Senso, PAN Napoli 2011; Premio Basilio Cascella, Ortona 2011.
Premi vinti:
Premio Internazionale della Ceramica di Faenza; Premio alla Cultura 2005, 2007 e 2010
Testo del tuo profilo:
Alfredo Celli è nato a Tortoreto (TE) nel 1958.
Maturità d’Arte Applicata presso l’Istituto Statale d’Arte “F. A. Grue” di Castelli.
Laurea in Architettura presso la Facoltà di Architettura di Pescara.
Alfredo Celli inizia a dipingere durante gli anni del periodo scolastico, ma trova volontà e spazio anche per realizzare dei lavori in argilla: bassorilievi, sculture e oggetti dai molteplici aspetti.
In questi primi lavori ad olio è orientato verso un figurativo essenziale ed indicativo, per passare, dopo alcuni anni, verso schemi geometrico-astratti, che, col tempo, sono orientati a recepire una maggiore corposità, anche attraverso il colore, per arrivare ad un approccio “materico informale”.
Il supporto tradizionale, da tempo, gli va stretto.
Infatti, ha fatto “ricerca” su diversi materiali, soprattutto della plastica e attraverso qualsiasi risorsa tecnica desidera riscoprire l’anima segreta delle cose e delle immagini e cercare di trovare il confine dell’incertezza.
Recentemente realizza “immagini” in legno, tagliato e curvato, dove si prospettano delle scansioni, ritmi, cadenze, variazioni e mutamenti della purezza dell’animo, tutto attraverso una programmazione minimalista.
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