Antonio Santucci è un pittore beneventano che fin da piccolo ha sempre espresso l’amore per il disegno, i colori e soprattutto per la figura umana, tanto da scrutarne tutti i particolari e arrivare ad essere un pittore quasi totalmente iperrealista.
Antonio utilizza la tecnica dell’acrilico per dipingere per lo più volti, usa il colore su tela in maniera eccellente ed il suo tratto appare molto personale e deciso.
Ogni soggetto dipinto ha un incarnato differente che rende l’opera, ma più che altro la persona e l’anima pitturata, ancora più unica e autentica. Le pieghe della pelle e delle labbra, il colore dell’iride, la delicatezza dei capelli e la durezza del volto sono caratteristiche essenziali dei suoi dipinti.
Nelle sue opere le differenze tra uomo e donna si evincono palesemente, dal tratto quasi rude dell’uomo, all’eleganza disarmante della donna, dallo sguardo fisso e potente dell’uomo a quello sensuale e profondo della donna, dalla bocca serrata dell’uomo al leggero accenno di sorriso della donna.
I soggetti, dalle linee morbide e dagli occhi lucenti e profondi, appaiono sognanti, deliranti e amanti della propria esistenza.
Antonio esprime l’eleganza iperrealista della pelle, la arricchisce di dorature naturali, la modella sulla tela come fosse seta e la stropiccia come fosse carta, ne evidenzia il tempo che passa, butta fuori storie vissute ed esprime l’essenziale attraverso la corteccia rosea.
Osservando i lavori dell’artista mi viene in mente una citazione di Alessandro Morandotti:
“Meta suprema dell’Arte è di cogliere l’assenza delle apparenze.”
Antonio Santucci affronta la sua arte in maniera completa, scrutando attraverso la pelle l’essenza dell’anima.
Il suo percorso verso iperrealismo è dovuto alla continua ricerca di molteplici personalità e all’esplorazione di caratteri su cui riflettersi ogni istante in maniera differente.
Non lontano dal concetto di alter ego, Antonio cerca attraverso i suoi soggetti altre vite da poter vivere, come in un teatro la scena inizia quando i riflettori calano sulla pelle e sulle sue pieghe, e da lì inizia a raccontarsi.
“Di pelle di seta e profilo di lana
morbida accarezza le sue dita.
Il freddo complotto del suo iride
manda in frantumi la mia sagoma.
Regala donna la tua anima.”
Critica a cura di
Benedetta Spagnuolo
Ancora nessun opera caricata.. |