L’artista emergente Antonio Spagnuolo nasce ad Avellino e una volta completati gli studi al liceo Artistico ”P.A. De Luca” – Sez. Ceramica – inizia a frequentare laboratori di ceramica artistica in qualità di decoratore e, in tale contesto, a dipingere su tela le stesse figure che precedentemente dipingeva su oggetti in terracotta. A livello stilistico comincia la sua carriera riproducendo i dipinti classici dei grandi maestri per poi approdare alla pittura metafisico-surreale che ancora oggi propone. Tecnicamente il suo primo approccio all’arte è caratterizzato dall’uso di colori ad acquerelli, che nel periodo della maturità artistica diventano colori ad olio. Gli oggetti che l’artista spesso rappresenta sono le “matite case”, le spille da balia e le palline . Ciò deriva da un particolare episodio accadutogli: stava svuotando la casa dove aveva abitato durante la sua infanzia quando d’un tratto dentro a un cassetto trova delle matite colorate. Preso da un misto di rabbia e nostalgia le scaglia contro il muro e con stupore nota che alcune di esse, cadendo a terra, si dispongono in maniera ordinata, mentre altre si sovrappongono senza criterio. Nello stesso cassetto trova una collana di perle della madre, che rompe. Le palline cadendo si spargono dappertutto e donano all’artista l’input definitivo che lo porterà a dedicarsi in toto alla pittura metafisica. Da questo episodio capiamo quanto il lavoro di Antonio sia frutto di un tentativo di non perdere il ricordo dei genitori nelle impalpabili trame dello scorrere del tempo, conservandolo nella tangibilità della tela.