La passione per la pittura del giovane artista emergente Attilio Bovi nasce spontaneamente e pone le sue radici nella sperimentazione. Il giovane pittore nasce nel 1995 a Palmi e studia presso lo IED di Roma. Nonostante la giovane età, ha già realizzato diverse mostre. Oltre all’uso di colori acrilici, utilizza i più svariati elementi che lo circondano, semplice terriccio, sigarette, acqua, scarti di ogni genere. Spesso utilizza gli agenti atmosferici come pioggia, vento e sole per modificare e riordinare le composizioni in fase di creazione. Si potrebbe anche definire un vero e proprio gioco di sovrapposizioni cromatiche atte a simboleggiare l’indiscusso aspetto polimorfo degli esseri viventi. Uno degli obbiettivi primari è stimolare l’immaginazione a tal punto da creare e indurre i soggetti ad immergersi in mondi paralleli ricchi di profonda incertezza e consapevolezza. Solo attraverso la dedizione e il concreto interesse verso il proprio essere, si riescono a riconoscere pienamente le infinite vie che portano alla conoscenza del circostante.
Vi è anche da considerare un aspetto fondamentale della sovrapposizione cromatica : la valenza solida; dopo ore, giorni di “riposo” dell’opera si giunge ad una vera e propria stabilizzazione della stessa, essa infatti dopo essersi trasformata tramite l’utilizzo di tecniche mirate al continuo fluire del colore e degli elementi, risulta finalmente asciutta e presenta i più svariati dettagli che stimolano la comprensione e l’interpretazione dai soggetti esterni. La sua più grande intenzione è rappresentare il vuoto esistenziale, l’istinto che più di tutti ci ricongiunge agli elementi primordiali in continuo fluire.