Carlo Martini è un artista emergente e architetto e nelle sue opere spicca l’estrema razionalità, attraverso la quale vuole evocare l’arte classica. La ratio classica viene qui riadattata e riletta in chiave moderna, stravolgendo i paradigmi dell’arte contemporanea.
Se quest’ultima è infatti spesso caratterizzata da asimmetrie ed esuberanze, l’arte di Martini si distingue per le sue forme pulite e regolari. Dell’artista colpiscono i colori compatti e brillanti, che contribuiscono a delineare le forme composte, accentuando ancora di più il gioco simmetrico delle sue opere.
L’artista ci propone un mondo dove tutto è ridotto a linee dritte e linee curve e a colori ben calibrati che richiamano fortemente l’oggetto in questione, rendendolo immediatamente riconoscibile. E’ così che delle tazzine da caffè diventano semplici cerchi accompagnati da una linea che serve a rappresentare l’ombra del loro manico sul tavolo.
Una ricerca artistica, quella di Carlo Martini, che mira a eliminare l’ornamento e il superfluo per ridurre i soggetti a linee pulite, ed estrapolarne quindi l’essenza più profonda, il nucleo più essenziale.
Secondo l’artista infatti, il processo artistico corrisponde allo scoprire, al modificare, all’approfondire; è in questo processo, dice Carlo Martini, che si riscoprirebbero le creazioni più antiche, i tratti e i modi che accomunano i capolavori classici: durante il compimento dell’opera artistica si riscoprono i maestri classici, che riemergono -inevitabilmente- nella contemporaneità.
Secondo l’artista, la classicità non è dunque il punto di partenza per la creazione, né un punto di arrivo, ma un elemento intrinseco nell’atto creativo stesso, che riemerge e plasma le opere di qualunque epoca.