Le mie foto nascono dall’incontro con spazi dimenticati dall’uomo.
Una curiosità che va oltre l’architettura morta, senza tempo.
Sono immagini, ricordi rubati a luoghi che una volta vivevano di vite altrui.
Ora, resta solo l’odore della polvere che si alza ad ogni passo, quasi a dire “no, qui non c’è più nulla da vedere”.
C’è tanta rassegnazione in questi spazi.
Ogni oggetto, ombra, è come se sapesse che il suo destino non è altro che in quel preciso punto dove è stato abbandonato l’ultima volta. Incollato ad un passato che lo ha rifiutato.
Qualcuno si è dimenticato di questi luoghi, e nessuno meglio dell’uomo è abile nel dimenticare le cose.
In ognuno di noi c’è quello spazio abbandonato, dove si concentra una sensibilità remota, saldata per sempre a una vicissitudine e forse, è ancora lì che ci aspetta.
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