Come artista multimediale, sono spinta dal desiderio di trovare una collocazione per me stessa. La nuova rivoluzione tecnologica ci ha posto in una prospettiva universale; ci ritroviamo in simultanei piani esistenza, più vari che in qualsiasi altro momento storico. Coesistiamo in modo frammentato nel mondo virtuale, dissociati dai nostri corpi.
Il mio lavoro è una riflessione sulla costruzione dell’identità, i ricordi personali, la storia collettiva e del patrimonio culturale nell’era digitale – il modo in cui questi sono stati creati, percepiti e limitati dalle restrizioni del nostro tempo, spazio e linguaggio. Mi avvicino alla questione da un punto di vista antropologico e sociologico, guardando i cambiamenti ma anche le somiglianze tra mondo fisico e virtuale, traducendo i codici e i comportamenti da un mondo all’altro, esplorando come la nostra umanità e le nostre emozioni riflettano sulla sfera virtuale e, d’altra parte, cosa accada quando il mondo virtuale “diventa fisico”.