Non sono un pittore con una specifica formazione artistica, ma solo con un grande interesse per l’arte che nel tempo è diventato un un canale espressivo degli anni e delle esperienze fatte. Il materiale è il cemento, consistenza e colore della nostra epoca, un lascito friabile per le prossime generazioni. Ma anche il mezzo ove restano intrappolate le nostre idee, gli eventi e i ricordi. Ho iniziato con piccole sculture e poi sono approdato ad opere d’arte dalla forma bidimensionale, anche se fortemente volumetrica. Dopo una prima fase in cui il cemento era usato in associazione con altri mezzi (ferro, legno, plastica) a rappresentare l’intervento umano sulla natura, adesso sto studiando l’uso di pigmenti e di pattern cromatici. L’ispirazione per le mie opere pittoriche è intima ma anche attuale, come nella serie del filo spinato, chiara evocazione delle barriere e delle esclusioni in cui ci stiamo chiudendo.
L’opera d’arte vuole evocare più che rappresentare, nel tentativo di stimolare le emozioni celate sotto le croste rassicuranti del quotidiano.