Inondo i miei quadri di acqua. Nella maggior parte dei casi intervengo direttamente sul supporto adagiato su un piano orizzontale senza la preparazione di bozzetti o studi di qualsivoglia genere; mi lascio guidare dall’istinto e la tecnica dell’acquerello mi permette di esternare tutto in modo immediato. Questo richiede una prontezza fisica e gestuale: direziono continuamente la tela per controllare i movimenti dell’acqua che scivola e che a volte impone le sue dinamiche. Le ecoline, le chine e gli acquerelli sono gli strumenti principali. Il tema portante delle mie opere è il rapporto tra la natura e l’uomo, che pur non apparendo mai, tranne in qualche sporadico caso, è importante. Ogni lavoro racconta le conseguenze di quello che siamo e di quello che diventerà lo spazio che occupiamo; ma anche i luoghi che si perderanno o si sono ormai persi: luoghi dell’infanzia, di provenienza o luoghi che avrebbero potuto essere.