Nelle sue fotografie, l’artista mostra un momento ek-statico che offre attimi sensoriali di un vivere silenzioso, e il vissuto di un uomo in continua ricerca dell’immortalità con predisposizione agli eventi esterni, rivolti all’intero pensiero ek-statico: ricucito con enfasi nel groviglio sedato del caotico vivere vivendi.
Questa ricerca, fa sì che l’uomo muoia ogni giorno, e ogni giorno risusciti, adoperandosi come contenitore d’immondizia civile, riciclando l’umano messaggio salva-gente da riportare a galla senza la pretesa di aver salvato una specie in via di estinzione.
Ogni foto dell’artista emergente Lorenzo De Bor è un tassello di ciò che manca.
La serie di foto fanno parte di un progetto iniziato da lui qualche anno fa ed è tuttora work in progress, e ha per titolo “La danza del mentre” in cui il fotografo indaga sulla realtà di tutti i giorni, sua e delle persone che fanno parte della sua vita. I soggetti ritratti sono per di più donne, amiche, amici, o persone conosciute in situazioni o luoghi diversi tra loro.
Le persone ritratte danno all’artista la possibilità d’indagare l’intimità come una danza… da qui nasce il titolo del progetto proprio come una danza, un danzare silenzioso che vive nel Mentre… nel qui e ora.
Lorenzo De Bor dice “non cerco il sensazionale che potrebbe facilitare una più facile lettura ma un racconto anche disarmante del quotidiano”.