I fondamenti della mia ricerca grafico-visiva concettuale sono la ricontestualizzazione e la rivitalizzazione. Esprimo la mia arte attraverso l’estrapolazione dei temi della storia antica – ad esempio il mito, l’epica, la letteratura classica – inquadrati nel contemporaneo, accostando i temi tradizionali alle illustrazioni promozionali dei giorni nostri. Le cromie alchemiche di cui faccio largo uso evidenziano il deterioramento, il mutamento e il risorgere dei soggetti in un nuovo tempo. Il mio obiettivo è creare delle icone pop cartellonistiche urbane, che prendono vita da una sovrapposizione di idee, temi e materiali concreti. Tali icone devono esprimere il passato da cui nascono e immediatamente lasciare spazio al futuro che verrà, similmente a un cartellone che ricopre quelli già affissi e che verrà a sua volta coperto. Mi piace essere chiamato “pop raffaelita”.
La mia formazione comincia alla scuola grafica, proseguita all’Accademia di Belle Arti di Brera specializzandomi come scenografo. Ho applicato i miei studi per diversi anni collaborando con istituzioni quali il Piccolo Teatro Strehler e il teatro Alla Scala. Dopo queste esperienze, ho nuovamente focalizzato la mia attenzione sulla pittura, cui mi sono formato in autonomia.