Artista italiano residente in Francia, Marco Perna si è formato nell’atelier del pittore Manlio Sarra, maestro di cui ha condiviso l’amore per il colore, per il valore delle proprie radici e per le linee mai troppo definite.
Dopo alcuni anni in cui la sua ispirazione artistica aveva dovuto lasciare spazio e tempo alla sua professione di ingegnere e grazie anche a nuove motivazioni legate al suo trasferimento in Francia nel 2007, ha finalmente deciso di dedicarsi a tempo pieno a quello che è stato il suo primo amore: la pittura.
Impressionista concettuale, nelle sue tele la figurazione è utilizzata per interpellare l’animo dello spettatore e spingerlo a riflettere su dei significati che vanno al di là di quello che l’occhio percepisce e che costituiscono in realtà la vera ragion d’essere delle sue opere.
A volte ricorre anche al linguaggio astratto, perché per lui il linguaggio deve essere funzionale al concetto da esprimere, per questo si ritiene libero dagli schemi e da qualsiasi tipo di etichettatura che tenda a catalogare gli artisti per il linguaggio utilizzato e non per quello che hanno da dire.
Il suo bisogno di esprimere il suo mondo interiore lo ha portato a cimentarsi anche nella scrittura per provare a mettere in versi la poesia di cui sono impregnate le sue opere pittoriche e per avere un mezzo d’espressione alternativo, o semplicemente complementare, al linguaggio pittorico.
Ha già ottenuto numerosi riconoscimenti, sia in campo artistico che letterario, in Italia e all’estero.
Di lui hanno scritto critici del calibro di Eraldo di Vita, Pasquale Solano e Raffaele De Salvatore.
La rivista “EuroArte” pubblica regolarmente le sue opere e di lui si sono occupate anche la rivista Franco-Lussemburghese “PassaParola” e la rivista Canadese “EMQ”.