Creativita’ e’ permettersi di fare degli sbagli. arte e’ sapere quali di questi sono da tenere.

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Tutto il lavoro affonda le radici ideologiche in un’intensa riflessione sulle nuove tecnologie ed il valore che queste hanno assunto nella produzione artistica contemporanea.

Computer sempre più evoluti e software di elaborazione grafica in grado di creare e modificare qualsiasi file, sono questi i più fedeli collaboratori degli artisti. Se, da un lato, questo atteggiamento è pienamente comprensibile e rispecchia la contemporaneità, dall’altro può rivelarsi limitativo o addirittura controproducente. Ci si trova incapaci di produrre senza un ausilio tecnologico, o comunque vincolati dalle strumentazioni che ci circondano.

Tutto ciò che viene prodotto da macchine, sebbene elettronicamente all’avanguardia, in realtà altro non è che una serie di codici numerici che i vari programmi codificano e decodificano. Ed è proprio quest’ultimo passaggio a poter costituire un enorme problema; poiché, se non si possiede o semplicemente non si è in grado di utilizzare un software che decodifichi il file creato, l’opera non esiste, non è fruibile dal pubblico e, pertanto, non può svolgere la sua funzione primaria.

Partendo da tali presupposti, questo progetto artistico vuole essere una sottile critica a questo sistema. Il processo creativo che c’è alla base parte infatti dall’acquisizione casuale di video o immagini da Internet, poi decodificati utilizzando dei processi tecnicamente sbagliati. Il risultato è ovviamente riconducibile al suo valore originario: vengono prodotte delle immagini che non ricordano minimamente quelle iniziali, elaborazioni surreali e devianti. Pixel di colore puro che si mescolano fra di loro per non comunicare nessun messaggio immediato se non che qualcosa non abbia funzionato, che ci debba essere stato un errore nel processo di decodifica …

Ed è proprio questo “errore di sistema” ad emergere delle immagini. Qualcosa non va … non si può affidare completamente una creazione artistica soltanto a degli elaboratori elettronici.