Margherita Atzori. Cagliari, 1980.
Laureata in Psicologia dello Sviluppo, approfondisce negli anni i propri studi svolgendo attività professionale presso il Consultorio Familiare di Monserrato (Cagliari) e, contemporaneamente, portando avanti un progetto di ricerca personale nell’ambito del sociale e dell’infanzia, finalizzato alla ricerca di ”strumenti non convenzionali” di terapia psicologica legati al mondo dell’Arte.
Attratta dagli aspetti di coinvolgimento ed interazione sociale che costituiscono elemento caratteristico della Street Art, si avvicina così, nel corso degli ultimi anni, allo ”Yarn Bombing” (bombardamento di filati) ossia al movimento internazionale che colora le città vestendole con installazioni in lana o stoffa.
L’artista, realizzando le proprie opere in uno spazio destinato alla collettività – attraverso il colore e la proposizione di soggetti legati al mondo dell’infanzia – vuole creare una frattura nel tessuto della città, definendo un nuovo concetto di riappropriazione degli spazi comuni e, indirettamente, denunciando l’ormai dilagante degrado urbano.
In tal modo pali divelti, catenacci arrugginiti e rifiuti abbandonati acquistano un inaspettato aspetto gioioso e colorato destando stupore e, talvolta, sconcerto nel passante distratto.
La piazza riacquista la sua funzione di ”luogo di incontro” e, nell’ottica dell’artista, si trasforma in un museo a cielo aperto nel quale condividere, più che esibire, il proprio lavoro.