La parte pittorica si è evoluta durante gli anni, attraverso mezzi espressivi diversi, ma mantenendo sempre inalterato lo spirito di osservazione intrecciando realtà e banalità, cercando di vedere oltre i luoghi comuni e dare nuovo significato a ciò che l’opera porta alla luce
I lavori non sono mai singoli pezzi casuali, ma più opere raggruppabili in serie, cioè una volta sviluppata e resa un’opera ne vengono prodotte altre con lo stesso criterio e ideale
Questo processo diviene un’esigenza primaria poiché le varie serie differiscono per materiali, tecniche e soggetti
Nonostante ciò osservando l’intera produzione di questi anni si percepisce un filo conduttore che lega tra loro tutte le opere e ne fa un insieme vario ma omogeneo.
PAGINE BIANCHE 2006
Come di fronte a uno specchio, in primissimo piano ci appare un volto, un ritratto, ma non è il nostro. Lo sfondo pittorico, una chiara rivisitazione dell’Optical Art, sembra vibrare e pulsare nonostante la staticità e la bidimensionalità dell’immagine. Interessante, e divertente, l’aria “Vintage” che si respira in quest’opera, il cui stile occhieggia le ultime tendenze della moda e del costume. Michela Pedron, diplomata all’Accademia di Belle Arti di Venezia in Arti Visive e Discipline per lo Spettacolo.
Ottobre 2006 /Luca Beatrice
SPECIALE PITTURA in FLASH ART DIC-GEN 2009
La pittura di Michela Pedron inventa un paradossale connubio tra pop e minimal, kitsch e tradizionale, reale e onirico.
Il décor del fondo funziona come supporto all’iconografia del primo piano. Solo che questa non si fonda su nessuna gerarchia di carattere narrativo o simbolico. Ogni immagine è trattata allo stesso modo di tutte le altre.
L’instancabile lavoro dell’artista, invece di animare i soggetti, in qualche modo li derealizza: ne fa degli stereotipi, dei cliché per un proprio personalissimo archivio visivo.
Dicembre 2008 – Gennaio 2009\ Luigi Meneghelli
MICRO SPACE COMPETITION| Michela Pedron 10.12.2010-10.01.2011 Microbo.net
Supereroi, suggestioni amletiche, ritratti, persino il muso di un carlino: l’opera di Michela Pedron raccoglie in pieno le suggestioni neopop, e sa rimandare a culture e ad immaginari diversi, che pur conservando le proprie particolarità, trovano adeguata sintesi nel mondo a pois che l’artista ci propone.
Lo sfondo glamour, con il gioco cromatico dei pois, che alternano rosa, nero e bianco, talvolta in versioni brillanti, talaltra a tinte più morbide, fa da trait d’union per le quattro opere presentate: da questo sfondo emergono le figure in primo piano, che sembrano fissare motti, modi di dire, abitudini radicate dell’artista, rappresentando ovvero il suo lessico familiare, il testo che sapientemente si intreccia col contesto a pois, che ne viene valorizzato, che emerge con la sua forza espressiva.
Ed è proprio in questa capacità di essere al contempo popolare e familiare, alla moda ed intima, sociale e personale, l’apparente e creativa contraddizione, la forza espressiva di queste immagini.
Dicembre 2010-Gennaio 2011 | Anna Epis, Aldo Torrebruno