Le mie sculture potrebbero trasmettere un senso di costrizione e di oppressione, ma costringono immediatamente al superamento di questo primo impulso proiettando l’osservatore verso uno spazio sconosciuto, un orizzonte imprevedibile, creando sulle pareti proiezioni inaspettate di ombra e di luce.
Il “segno” gioca un ruolo fondamentale nel mio lavoro, sia nello spazio della scultura, di rete a maglia quadrata, sia nella bidimensione delle superfici, con i disegni creati dal Led; richiedendo di non limitarsi a ciò che le opere rappresentano, ma cercando di superare l’oggetto materiale in favore delle sue proiezioni di ombra.
Grazie alla rete metallica, la forma dell’oggetto viene descritta nella sua totalità, come passaggio successivo al cubismo, potendo vedere l’opera “dentro e attraverso”.
Inoltre le ombre della scultura sono proiettate dalla luce a Led sopra superfici chiare realizzando disegni prospettici precisi come dei veri e propri rendering.