Massimo Di Stefano, Artista e Garden Designer
Sono nato a Chieti nel 1965 e vivo e lavoro a Perugia .
Sono un artista autodidatta amante della bellezza della Natura e delle meraviglie del Cosmo .
Mi sono avvicinato alla pittura ascoltando l’ innato trasporto verso gli Elementi primordiali della Vita in cui riconosco il motore principale per poter estrinsecare le profondità del mio animo.
I miei sono lavori astratto – informali con a volte accenni più o meno di figurativo.
Essi sono realizzati con tecniche miste mediante l’uso di colori acrilici, tempere, smalti, terre naturali, gesso, colle viniliche, poliuretano, elementi vegetali ecc.
La sperimentazione dei materiali è alla base del mio percorso artistico che fa tesoro di tutto ciò che la natura e la tecnologia umana mi mettono a disposizione.
La fotografia e l’arte digitale vanno di pari passo alla pittura con una sinergia che rafforza e completa il desiderio e la necessità di emersione del subconscio mio e dei fruitori dei miei lavori.
Mostre:
2010 personale al Caffè Letterario di Foligno – Foligno – (PG)
2010 collettiva “Immagini,parole,suoni di Primavera” IPSO ART GALLERY – Perugia –
2010 collettiva “Music is Art” a Villa Perusia – Perugia –
2010 personale “Terra Cosmo Anima” Galleria Porto Franco – Perugia –
2010 collettiva “Viaggi per immagini” Galleria Vista – Roma –
2010 collettiva internazionale “L’equilibrio degli zingari” Galleria degli Zingari -Roma
2010 collettiva “Forma di espressione” all’interno dell’evento “Corto circuito” Galleria IROKO – Milano
2010 collettiva “Red Art” Villa Perusia – Perugia –
2011 Collettiva internazionale ”Sight” Il Senso della Vista – Galleria degli Zingari -Roma
2011 Collettiva “La Voce dell’Arte” Galleria IROKO – Milano –
2011 Collettiva “Psiche & Amore” Galleria Serenarte – Bologna –
2011 Collettiva internazionale “Taste” Il Senso del gusto – Galleria degli Zingari -Roma
2011 Colettiva “ 80.000 cm2 in volto, in cielo, in terra” – Studio Gabelli – Milano –
2011 Collettiva “Immagini , Suoni , Parole” IPSO ART GALLERY – Perugia –
2012 Collettiva “Masquerade” Galleria Saman – Roma –
2012 Collettiva “Immagini ,Suoni , Parole, d’Estate” IPSO ART GALLERY – Perugia –
2013 Biennale Arte Brescia
2014 1° Simposio Internazionale di Arte Digitale – Museo Barbella – Chieti. Mostra curata dal Prof.
Massimo Pasqualone
2014 Premio primavera – Galleria Lagostiniana – Roma
2014 Personale Caffè Nanni – Piombino –
2014 Collettiva Digital Art – Unpainted – Art Meet Gallery – Milano
2014 Collettiva di Arte Digitale “Stabiae: Arte senza ostacoli” Reggia di Quisisana Castellamare
di Stabia – Napoli –
2014 Premiazione alla Sala Protomoteca del Campidoglio – Roma – in occasione del Premio Arte
d’Autunno
2014 Personale Galleria “Rinascenza Contemporanea” Pescara. Mostra curata dal dott. Andrea
Domenico Taricco
2015 Collettiva Spazio espositivo Aurum – Pescara. Mostra curata dal Prof. Massimo Pasqualone
2015 Personale Galleria “Città del futuro” – Mandarini – Perugia
2015 Selezionato come artista permanente dall’associazione “Ventitrezerouno” – Catalogo –
2015 Collettiva organizzata da Ventitrezerouno presso Altresi spazio espositivo – Nepi – (VT)
2015 Selezionato dal concorso “Fifth Annual Exposure Award” – See Mee – per esporre un’ opera
di microfotografia al Museo del Louvre di Parigi
2015 Collettiva itinerante “Arte nei borghi” a cura dell’associazione Lejo. Mostre curate dal Prof.
Massimo Pasqualone
2015 Collettiva “Quando l’arte incontra il Jazz” – Hotel Giò – Perugia. Mostra curata dall’associazione
“Oxygene”. Con la presenza del critico d’Arte, Prof. Giorgio Gregorio Grasso.
2015 Concorso collettiva d’arte organizzata dall’Associazione “Oxygene” Galleria Oxygene – Perugia –
Presidente giuria: Prof. Giorgio Gregorio Grasso.
2015 Simposio Internazionale “il silenzio dell’anima” a cura del Prof. Massimo Pasqualone.
Galleria Serafini – Montesilvano – Pescara
2015 Collettiva “ Anima in cornice 2” a cura del Prof. Duccio Trombadori.
Museo di arte moderna “Vittoria Colonna” – Pescara –
2015 XXIII Concorso Internazionale di Pittura e Scultura. Premio G. D’Annunzio – Aurum – Pescara –
2016 Collettiva “Varatio delectat” a cura del Prof. Zazzeroni presso la Galleria Federico Barocci
Collegio Raffaello – Urbino
2016 Partecipazione all’asta curata dalla casa d’aste “Picenum Arte” e successiva presenza come artista
quotato in “Ars Value”, “Art Price” e “Saleroom”
2016 Collettiva “Radici (Terra)” presso “Castello Orsini” Avezzano (AQ)
2016 Collettiva alla Fortezza di Civitella del Tronto (TE) organizzata dal Prof. Massimo Pasqualone e
presenziata da Vittorio Sgarbi
CRITICA
Lo Psicocreativismo siderale di Massimo Di Stefano
a cura del Dott. Andrea Domenico Taricco
“Angelo Nithael: Signore dell’equilibrio perfetto. Bellezza abbagliante. Armonia che si riversa sul Creato. Tocca, o Eterno, il mio corpo malato e fa di Me l’ago fedele della tua bilancia”
Preghiere agli Angeli. Haziel con Anna Alba
Quando pensiamo ad un artista della contemporaneità immaginiamo sicuramente ad un intellettuale insofferente chiuso nel proprio studio ad affogare le proprie frustrazioni in proiezioni pittoriche dettate dal caso. Macchie di colore sul pavimento, sugli abiti e sul supporto ridotto a contenitore razionale di tutto ciò che è stato dettato dall’impeto involontario di una ferocia latente. I figli del secolo breve hanno ereditato questa rabbia. Hanno assorbito l’incubo della devastazione nucleare in cui le differenze raziali hanno imploso lo spirito del mondo riducendolo a vittima sacrificale sugli altari dell’anima.
Non è il caso di Massimo Di Stefano. Artista eclettico, intenso, profondo. Lui attraversa il creato e lo congela matericamente dilatandolo sul supporto. Figlio della tradizione creativa novecentesca ha ampliato ed approfondito mediante la propria esperienza il suo gusto estetico sino ad approdare in una sorta di terra di nessuno ove la logica e la fantasia convivono in un unicum indefinito in cui solo lo spirito trova rifugio.
Guarda, osserva, vede. Si cala nelle atmosfere dettate dal mondo circostante e le traduce in arte restituendocele dilatate mediante una sensibilità fuori dal comune. Di Stefano è un artista sui generis. Possiede un grado di umanità dettata da una sensibilità finissima. Mediante la materia e l’assidua ricerca tecnica congela gli elementi ed in essi, infatti, ritrova l’anima del mondo: il cuore profondo delle cose. Mentre il mondo è in lotta ed i popoli scatenano inferni di potere, Di Stefano elabora viaggi siderali atti a purificare la vanità d’un mondo globalizzato che gradualmente sta perdendo il senso profondo delle cose, dei sentimenti reciproci e della bellezza.
In Lui vive questa gioia o speranza, anche se implode a tratti i sé stessa sino a perdere il nesso con le aspettative.
Questo non deve scoraggiarlo, anzi, deve spronarlo a cercare ancora e farci viaggiare nei suoi mondi sommersi. Sommersi perché decantano scientificamente la Natura circostante sondandola in particelle strutturali sino all’origine archetipica ed a sub-unità che ricercano la grandezza di un Dio lontano perché sconosciuto a noi tutti ma presente in essenza. “Dentro….”dice l’artista:”…dentro le cose è contenuta una presenza universale che guida il corso degli eventi.”. Ed aggiunge mentre gli occhi brillano di un candore disarmante:”…una forza misteriosa che ha donato al Cosmo la vita e continuerà a trasmetterla attraverso le cose, oltre qualsiasi superstizione”.
Lui stesso è l’angelo che dona al mondo la sua purezza e la immola in opere senza tempo. Opere che sicuramente sopravvivranno alle leggi estetiche della contemporaneità e che verranno lette attraverso codici culturali delle epoche di riferimento. Ma i gradi di ricezione sono fugaci. Queste opere sono eterne e manterranno sempre le matrici ideali che l’artista ha infuso cromaticamente sui supporti derivando formulazioni archetipiche universali.
Pensiamo a Pensieri in evoluzione (2014), una tecnica mista su polistirene in cui sembra dilatare le possibilità neuronali in slanci passionali di colore che diviene via via in forme direzionali. Stesse considerazioni valide per Tempesta emotiva (2013) o Nelle profondità del subconscio (2014), opere in cui i pensieri prendono forma ed i colori indagano simbolicamente la natura di queste proiezioni interiori. E’ da qui che tutto parte. La mente diviene la sede entropica di una forza smisurata ed incommensurabile. Ancient traces (2014) così come Dancing in the limbic world (2012), costituiscono uno slancio verso il mondo superiore, quasi come se la mente fosse interconnessa ad una rete cosmica di energia pura. La ratio si eleva ad un grado di spiritualità cosmica ed il viaggio ha inizio.
Pensiamo a Dentro il tempo (2011) una tecnica mista realizzata su pannello di legno, in cui interconnette i pensieri al tempo esteriore, generatore dello spazio e delle forme circoscritte da uno stato momentaneo della materia. Discorso comparabile ad un’altra opera metafisica come Le pieghe dell’anima (2011), una tecnica mista su tavola in cui il tempo si congela ed il corpo diviene sintesi perfetta d’un discorso superiore. Before the creation (2014) così come Inside the heart (2012), guarda in superficie con gli occhi interiori di un viaggiatore siderale ed attraversa il macrocosmo in Unforgettable dream (2014) così come in Bassa marea (2012) fino a capolavori indiscussi come Before the creation (2014), quando il miracolo della vita così come noi la concepiamo in questo stadio, non era ancora stata concepita.
Cosmic skin (2010) attraversa oramai le galassie uniformate ad un manto antropomorfico in cui vita e morte, superficie e profondità, luce e tenebra, si amalgamano concettualmente in un divenire assoluto.
La sintesi perfetta di questo viaggio sinaptico tra il micro ed il macro, tra lo spirito e la materia è rappresentato dal capolavoro intitolato Geoembrione (2011), anche questo realizzato a tecnica mista su polistirene. Un semplice corpuscolo sub-atomico viene isolato pittoricamente in una provetta espressiva, ma sondandolo con lo sguardo possiamo verificarne la potenza evocativa sino a comprenderne l’unicità compositiva. All’interno dell’agglomerato cromatico possiamo distinguere pianeti, stelle, galassie strutturate in formazioni materiche quasi indistinte dall’uniformità denotativa. Il mondo, l’universo intero e la vastità di cui facciamo parte vengono così racchiusi in un micro – organismo. Il miracolo della forma, della mente e delle cose esistenti convertono la materia in spirito.
Ed è questo il processo che contraddistingue Di Stefano dagli altri artisti. E’ proprio attraverso la sua capacità di descriverci la materia che ci consente di attraversare lo spirito e di vederlo mediante il flusso cromatico organizzato sui supporti che utilizza.
Caratteristiche non solo evidenti mediante la pittura ma anche mediante l’ausilio della Grafica Digitale. Se la pittura è lo strumento ideale per solcare lo spazio siderale sino a scovarne le pieghe effimere, la grafica digitale ne impressiona l’essenza sublimata.
Pensiamo a Fragment of tears od ai caleidoscopici universi di La vita…come un sogno od alle mirabolanti astrazioni intitolate L’inizio e la fine sono la stessa cosa sino a Costruttivismo decostruttivo. Soul’s explosion ci racconta delle meraviglie del cosmo che irradiano le galassie esattamente come i sentimenti vivono nel nostro cuore.
Your eye è l’immagine dilatata di un occhio umano che, come un mondo lontano agisce seguendo gli impulsi della natura. Ed il viaggio continua attraverso mondi sconosciuti come From a different space così come Anima in tumulto sino a The creation.
E potremmo continuare con centinaia e centinaia di opere che per una via o per l’altra, per un’emozione o per un semplice slancio d’una mente ricercatrice, trasforma la materia manipolandola in un’opera senza tempo. Massimo Di Stefano è un artista psicocreativista figlio del virtualesimo per il fatto di convertire i gradi del realismo astratto precedente ad una ricerca interiore non mirata alla descrizione di ciò che è fuori di noi ma di ciò che è dentro. La sua analisi introspettiva si interconnette al tutto ritrovando nella ragione i misteri dello spirito, nei paradossi della materia la totalità dell’anima e nel cosmo infinito la grandezza dell’Ego. Parliamo di un ego smisurato capace di recepire in una foglia la vastità di Dio.
In questo senso la sua è un’arte siderale che attraversa la vastità dell’Ente di riferimento, attraversando sé stesso mediante una sensibilità fuori dal comune. Queste le premesse per un’arte cosciente, matura ed indirizzata a tutti coloro che oltre agli occhi sono in grado di vedere con il loro cuore.
Critica a cura del Dott.Carmine Ciccarini (Oxan Clounout)
Il sentimento umano può essere rappresentato senza necessariamente ricorrere ad immagini o composizioni strutturate e può fare a meno di una manifestazione palese, immediata che spesso solo i critici meno provetti pretendono di trovare.
Massimo Di Stefano che all’approccio sembra un artista astratto in realtà esprime molto più di quanto l’occhio ad il primo impatto riesca a cogliere.
Se osserviamo in “toto” la sua produzione artistica, dalla pittura all’arte digitale ed alla fotografia, ci accorgiamo che molte espressioni che Di Stefano veicola anche attraverso l’uso duttile di materiali poveri, di primo acchitto refrattari al lirismo, hanno una poeticità estrema anche se richiede all’osservatore di muoversi al di fuori dei normali schemi critici.
Così si percepisce il cordone ombelicale che lega l’artista abruzzese alle avanguardie italiane ed europee: evidente il senso di concetto spaziale di Fontana ma anche una certa affinità con il gruppo Cobra, in particolare con Karel Appel e Jorn, specie nei suoi lavori più materici in cui l’uso della vernice si lega agli smalti e, spesso, a toni forti ipercromatici; la terza dimensione che talora si apprezza in certe sue opere evoca i lavori del gruppo Azimuth, quelli creati con smalti e gesso diversamente dosati a formare un reale concetto spaziale, molto vicini anche alle espressioni tanto care ad un altro grandissimo artista di nome Anselm Kiefer; nelle sue opere digitali, concepite nel binomio espressione visiva ed espressione musicale ossessiva e ripetitiva, si intuiscono i concetti elaborati da un giovane e talentuoso artista americano, Cory Arcangel, seppure rielaborati in modo assolutamente personale.
Non è certo intenzione di Di Stefano citare tali autori: egli possiede una tecnica spesso intuitiva ed a volte selvaggia, una insita capacità di essere medium di profondi e nascosti sentimenti dell’uomo, attinti negli archetipi dell’inconscio collettivo che travalica e supera l’estetica fine a se stessa.
Di Stefano si muove in un campo sottile, sospeso in una forma di dicotomia psicologica, un efficace incontro tra razionalità e “follia”.
Le opere pittoriche e fotografiche di Di Stefano manifestano una urgenza spasmodica e feroce di trasmettere sentimenti sofferti, propria di colui che si muove in una sorta di trance ispirata; egli è alchimista e demiurgo di verità talvolta solo intuite dallo stesso autore.
Da questo intimo contrasto nascono le sue creazioni, senza dubbio originali in certi aspetti, le quali ancorchè vi si rinvenga un comune denominatore artistico, lasciano prefigurare una personalissima evoluzione che si sintetizzerà in pura innovazione.
Ci colpisce profondamente questo artista che nei suoi lavori esprime un senso di libertà raro ed una spiccata, istintiva capacità elaborativa.
Il cinetismo, il concetto spaziale, il monocromatismo di certe opere e il policromatismo di altre, coniugate al senso cinetico, non rappresentano la citazione estetica di correnti artistiche ma sono proprie dell’artista, espressione inconscia di una sua offerta, intelligente, personale ricerca di un’arte nuova nei meandri di una spirito colto ed irrequieto.
Oxan Clounout (critico d’arte su ArteIn )
Critica a cura del Dott. LUCIANO LEPRI (critico e giornalista)
La sua è una pittura di sperimentazione sia nei materiali, che nelle tecniche, che nei supporti; sperimentazione che porta a risultati di interessante livello formale e contenutistico, dove nella ricerca ispirata a suggestioni astatto-informali è dato cogliere una particolare attenzione per i materiali che vanno a determinare le immagini ed il loro collocarsi nella spazialità del quadro con soggetti che diventano simboliche presenze di sicura presa ed effetto, al punto che la felice vena creativa ed immaginifica ed il misterioso formarsi dell’immagine costituisce l’effetto più rilevante delle composizioni che appaiono come immersioni in mondi scomparsi o futuristiche visioni di mondi lontani e ignoti.
SeeMe Exhibitions
Fifth Annual Exposure Award
OFFICIAL LETTER OF RECOGNITION
A: <arte@massimodistefano.com>Da: “William | Founder of See.Me” <founder@see.me>
Oggetto: Massimo Di Stefano, your official Letter of Recognition for the Exposure Award
Data: lunedì 27 luglio 2015 20:31
Dear Massimo Di Stefano,
We were thrilled to include your work in the digital display at the Louvre on July 13th as part of the Microphotography Collection. It was magnificent to see work from photographers representing over 191 different countries displayed together at the most esteemed museum in the world. Thank you for being a part of it!
We are excited to announce that the books featuring select Exposure Award Collections are almost ready! Below, you will find a sneak preview of the Microphotography Collection book (this preview is just for you)!
The hard cover printed version will be available soon! We are spending the next few days putting the finishing touches on the book and we will be sending them to the printer later this week. Stay tuned for special discounts on books for you and your friends.
Below you will find your official letter of recognition for participation in the Exposure Award and the digital display at the Louvre.
It’s an honor to have your work included in this year’s event and in the books to come. Net proceeds from the sales of the books will benefit our charity partner, Pencils of Promise ( https://pencilsofpromise.org/ ), working to build schools in developing nations.
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SeeMe Exhibitions
OFFICIAL LETTER OF RECOGNITION
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Dear Massimo Di Stefano,
It’s been an honor to show your photography as part the Fifth Annual Exposure Award. The work of this year’s project has been extraordinary, viewed by over five million photo enthusiasts from around the world. Additionally, your photograph was included in a digital display of images presented at the Exposure Award Reception at the Louvre.
Your photography was included in the Microphotography Collection
and was presented at a private reception at hosted at:
Musee du Louvre
75058 Paris – France
July 13th, 2015
Photography holds power. The act of taking a photo acts as a historical marker and a capture of time. Just as archaeologists offer hypotheses about ancient societies based on cave paintings, historians of the future will base their conjectures about us on the photography that is happening at this very moment, including yours.
As technology makes our world more interconnected, the act of creation has become a universal language and a vital conversation. Your photography, represented at the Fifth Annual Exposure Award reception is a thrilling contribution to that dialogue.
It’s been an honor to have your work included. Thank you for sharing your photography with us and with the world.
Sincerely,
William Etundi Jr.
Founder of SeeMe
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The following image was displayed as part of the digital display at the Louvre celebrating The Exposure Award on July 13th, 2015.