La giovane artista Silvia Capoccia è nata a Sora nel 1992 e cresciuta in provincia, in mezzo alla natura, tra sapori e saperi antichi, quelli che solo i microscopici paesi medievali d’Italia sanno trasmettere. Ha studiato grafica pubblicitaria e fotografia a Roma (AANT, Centro romano di fotografia e cinema), per poi tornare nel luogo dove è cresciuta.
Ha aperto uno studio fotografico a San Donato Val di Comino (OFFICINA IMAGO), ostinata nella sua convinzione che nessuna luce di grattacielo potrà mai sostituire le migliaia e migliaia di stelle che si vedono da lì. La fotografia per lei è strumento di conoscenza innanzitutto di se stessa, un punto fisso seppur sempre in movimento, che la aiuta a trovare una o più strade quando si sente persa. Da sempre predilige il bianco e nero, visto come un veicolo di messa a nudo di emozioni, sentimenti e situazioni.
Nel 2018 riceve il Premio Internazionale Spoleto Festival Art, curato dal Prof. Luca Filipponi, il Premio della critica per la fotografia in occasione della Biennale d’Arte Contemporanea curata dal Prof. Alfio Borghese e il Premio Speciale Giovani nell’edizione 2018 del PhotoFestival di Anzio curato da Lisa Bernardini.