La fotografa Stefania Bracci ha iniziato ad appassionarsi al concetto di percezione visiva leggendo le opere di Hofmann e i suoi studi sulla mente; in seguito ha proseguito i suoi studi accademici sul cervello, alimentando la sua ricerca e passione per l’espressione dell’immagine. Questo si è tradotto dal lato professionale nello studio della visione nell’ambito delle neuroscienze cognitive e dall’altro dando corpo alla sua passione per l’immagine attraverso la fotografia.
Con i suoi scatti cerca di congelare un attimo rubato alla vita dei protagonisti delle fotografie con un gioco di pieno e vuoto, di assenza e presenza in una dimensione onirica.