Un giovane artista, Andrea Rebatto, raccoglie un piccolo collettivo e riprende il laboratorio di ceramica del nonno: la ripresa di classiche tecniche artigianali per un’officina di design.
Mostrami vi racconta una storia familiare, di quelle che ci dimostrano che l’innovazione non è distruzione di ciò che è stato, ma una sua interpretazione creativa.
Andrea Rebatto l’abbiamo conosciuto grazie alla campagna di crowdfunding che ha avviato, per cercare di rimettere in piedi il laboratorio di suo nonno insieme al collettivo The rabbit hole: Andrea ha le idee chiare per quanto riguarda ciò di cui gli artisti emergenti avrebbero bisogno e ci racconta di sè.
Vogliamo condividere il piacevole incontro…e invitarvi a sostenere il loro progetto su Eppela!
Nome Andrea Rebatto
Professione Ex studente (meglio non autodefinirsi artisti che risulta abbastanza ridicolo)
Anni 25
Da quanto nel mondo dell’arte? Da circa 6 anni, quando ho finito il liceo classico e mi son iscritto all’Accademia di Belle Arti di Venezia
Come mai nel mondo dell’arte? Mi ha sempre affascinato la possibilità di raccontare qualcosa non usando parole
Parliamo del mondo dell’arte in generale secondo te…
La galleria, la mostra o il museo che ti ha stupito più di tutti?
Il Solomon R. Guggenheim di New York, è incredibile il flusso di continuità che riesce a creare tra opere ed artisti diversi, disposti su più piani che in realtà sono un piano unico.
Un personaggio/un riferimento nel mondo dell’arte che stimi e apprezzi, perché?
Banksy, anche se non son mai riuscito a ricevere completamente la forza della street art, i suoi lavori riescono a scardinare luoghi comuni, costumi e pregiudizi della società.
L’artista o gli artisti del passato che prediligi? Perchè?
Hieronymus Bosch perchè con la potenza compositiva delle sue opere apre il tuo sguardo e ti conduce in mondi onirici, privi di confini.
Che cosa cerchi in un’opera d’arte?
In un’opera d’arte cerco la ridefinizione dell’arte stessa, quando un’opera riesce a mettere in discussione tutto ciò che c’è stato prima ha svolto il suo compito.
Andiamo al nostro focus, i giovani artisti
Di cosa avrebbero bisogno i giovani artisti emergenti?
I giovani artisti hanno bisogno di Accademie competenti che riescano ad inserirli in maniera competitiva all’interno del mercato dell’arte, in luoghi adattabili e in continuo fermento.
C’è naturalmente bisogno di fondi, distribuiti cercando di instaurare una sorta di “microcredito” per artisti, che permetta loro di aprire uno studio, un laboratorio o un’officina senza opprimerli con burocrazia inutile.
Un consiglio spassionato ad un giovane artista che sta muovendo i primi passi in questo mondo?
Ad un giovane artista consiglio di provarci, di non demordere e di lavorare duramente. Non bisogna pensare che un’artista sia un pittore che fa una tela ogni tanto, ci vuole studio, applicazione e “maniera”, l’ozio è importante quanto il lavoro purchè non sia fine a sè stesso.
E in generale…
Il tuo progetto attuale, di cosa ti stai occupando?
In questo momento io e mio nonno, insieme ad un mio amico ingegnere del suono stiamo tentando di aprire un laboratorio di ceramica.
Mio nonno ha dovuto chiudere il suo laboratorio una decina di anni fa alla morte di sua moglie e noi abbiamo pensato che tanto sapere sarebbe sprecato, soprattutto in una tipologia di lavorazione che si sta perdendo completamente.
La nostra idea è quella di unire una lavorazione antichissima come quella della terra alle nuove tecnologie, abbiamo dei progetti che riguardano l’ambiente sonoro, stiamo sviluppando delle casse acustiche in porcellana e altri tools strumentali come slide e jack. Continuiamo comunque anche con la produzione di oggetti torniti a mano come vasi e lampade.
La loro peculiarità e l’impossibilità di replicarli, essendo torniti a mano e non con stampi industriali ogni pezzo ha le sue caratteristiche ed i suoi “difetti”, che fanno parte integrante dell’opera.
Per questo abbiamo pensato ad una campagna di crowdfunding che ci permetta di acquistare le attrezzature basilari per cominciare la produzione e devo ringraziare Eppela!
Se riusciremo ad avere i fondi necessari procederemo all’acquisto di un forno per la cottura dei materiali e ad un tornio nuovo.
Ecco i macchinari che Andrea, suo nonno e il collettivo The rabbit hole vorrebbero acquistare per l’avviamento del laboratorio.
Oggetti artistici di origini antiche che diventano pezzi di design grazie al lavoro di giovani artisti: un progetto che Mostrami non può che sostenere!