Tre giovani artisti, un’unica mostra….stavolta siamo a Napoli, in una splendida location, Castel dell’Ovo dove Antonio, Ciro e Giovanni esporranno le loro opere.
Ci parla di questo evento la sua curatrice, Valeria Polly Ferronetti in una delle nostre flash interview.
Se dovessimo presentarti in 3 parole di te dovremmo dire……
Tre parole mi sembrano un po’ poche (ahahahahha) potrei dire che sono empatica, dinamica e continuamente alla ricerca del bello e dell’armonia ma sarebbe tutto un po’ banale no?
Di cosa ti occupi nel mondo dell’arte?
Da pochissimo curo eventi d’arte. Ho iniziato con il girare tra le mostre, ogni volta che avevo la possibilità di entrare in un museo, in una galleria o in qualsiasi luogo dove c’erano opere in mostra io ero lì. Sono passata poi a scrivere d’arte su un giornale on line “Whipart” con il quale tra l’altro continuo a collaborare e ora eccomi qui, in questa nuova grande, fantastica avventura.
Cosa ti manda al galoppo le sinapsi? ossia cosa ti stimola creativamente?
La creatività altrui, le emozioni che mi arrivano dagli artisti e per artisti non intendo necessariamente quelli già affermati. Per me l’artista è colui che riesce a trasmettere emozioni, con la musica, la pittura, la scultura, la fotografia. Non mi interessa il mezzo quanto piuttosto il risultato finale, quello che al solo guardare o ascoltare mi fa pensare “Ho voglia di farlo anche io. Voglio entrare anche io così nelle persone”
Il quadro che preferisci?
Oh no. Questa è una domanda a cui non so rispondere, nel senso che il quadro che preferisco non esiste o forse non esiste ancora e non so se esisterà mai. Esiste un momento, in cui mi trovo davanti ad un’opera e sento le accelerazioni cardiache, la salivazione mancare e le gambe tremare. In quel momento quella diventa la mia opera preferita. Mi è successo davanti ad un quadro della Lempicka, di Dalì, di De Chirico, e quasi in tutti i lavori di Modigliani. Ogni volta un’emozione forte e diversa. Ogni volta la mia preferita
Una curiosità sul tuo lavoro?
Dunque, che dire. E’ una magia. Perchè quando un evento ti riesce e lo sai, lo senti, lo vedi anche con i tuoi occhi, improvvisamente diventi una persona da rispettare. Non sei più la ragazza che hai incontrato mille volte a mille mostre diverse. Ora sei tu, esisti sei Valeria Polly Ferronetti. Una donna in carne ossa e cervello.
Una curiosità ancora più curiosità su di te, sul tuo lavoro, su cosa ti piace?
Ecco. Ho sempre pensato che curare eventi fosse un’impresa da Dio e forse lo è ma, mi piace! Cavoli se mi piace. In realtà amo il pensiero stesso dell’organizzazione dell’evento, quel pensiero un po’ ossessivo che mi accompagna dal mattino quando apro gli occhi, fino alla sera, quando cado sfinita pensando a quante altre cose ci saranno da fare domani. Anche ora che scrivo in realtà sto pensando che devo contattare gli sponsor domani mattina e andare a ritirare le altre opere degli artisti, prendere il proiettore che servirà per il video e oh mamma… meglio che io non continui a pensarci altrimenti non finisco l’intervista
Di cosa ti stai occupando oggi?
Adesso mi sto occupando della Mostra That’s Amore. Una collettiva che coinvolge tre bravissimi pittori e che rappresenta un omaggio per Napoli. Il progetto è stato concepito come un percorso itinerante alla riscoperta dei luoghi magici e incantati che la città nasconde. Un omaggio, un vero e proprio atto d’amore per la nostra città, un evento importante che ha avuto già la sua anteprima il 14 giugno scorso ospitata dal Laboratorio Artistico Maclis di Monica Palumbo. Un’esposizione che ha già riscontrato molto successo e che mi auguro continui e anzi aumenti ora che esporremo dal 4 Luglio nella Sala delle Terrazze del Castel Dell’Ovo di Napoli.
Ci parli della tue prossima mostra?
In realtà ho in mente un paio di eventi. Il primo è con una bravissima fotografa Donatella Donatelli, che sta portando avanti un progetto che coinvolge persone comuni e le trasforma, per un giorno o poco più in un personaggio pubblico. Si tratta di dodici ritratti ispirati a dodici simboli femminili, con l’intento di dimostrare che la donna che si incontra nel quotidiano è quella più vera e autentica. Ad affiancarla in questo evento ci sarà l’artista Antonio Conte che esporrà dodici ritratti ispirati alle dodici foto della Donatelli.
Il secondo evento è ancora tutto da confezionare. So che voglio una collettiva, con artisti provenienti da più parti, voglio una grande esposizione, in realtà vorrei che l’arte di oggi fosse come quella di un tempo. Bella, interessante, coinvolgente. Un momento conviviale per scambiarsi emozioni.
Grazie mille Valeria, ancora un’ultima domanda: Per quanto concerne “That’s amore”, chi sono gli artisti cosa puoi dirci su di loro?
Antonio Conte, Ciro D’Alessio e Giovanni Manzo, i primi due tra l’altro li conoscete bene anche da quelle parti visto che hanno collaborato anche con MostraMi.
Di loro avrei mille cose da dire. Antonio Conte è un artista capace di suscitarmi fortissime emozioni con le sue opere. Ha una gestualità e una passionalità incredibile. La tela, lo spazio pittorico, diventa per lui una sorta di arena nella quale riversare la sua energia emotiva e intellettuale. L’opera che ne vien fuori vive di vita propria, riesce in qualche modo a “respirare”.
In Ciro D’Alessio invece ogni aspetto della realtà, il colore, la forma, la luce si concretizza in una dimensione quasi teatrale di grande impatto. Con la sua arte tocca non solo il vero, ma il senso più profondo del suo pensare e lo fa attraverso la memoria, attraverso pezzi di vita privata. Le opere di Giovanni Manzo hanno la capacità di concretizzare l’energia del mondo delle cose e della vita in una maniera molto fisica. Manzo si avvale di una realtà che vive quotidianamente, si confonde con l’ambiente, si mimetizza con esso aprendo così un rapporto nuovo con il mondo senza rielaboralo ma lasciandolo vivo e scoperto per permettere a chiunque una visione più vera e autentica.
Che altro dire? Sono tre artisti formidabili, pieni di talento e di emozioni da regalare al mondo. Sono contenta della squadra che mi sono scelta, perchè essere una curatrice significa anche credere nei propri artisti, amare la loro arte e diventare portavoce della loro grandezza.
L’appuntamento è a Napoli, a partire da domani, 4 luglio…. ci vediamo tutti in That’s Amore!