Arte giovane in mostra….22 luglio inaugurazione della mostra Vanitas Vanitatum e il Primo Premio Cramum a Palazzo Isimbardi (Corso Monforte 35, Milano).
La mostra resterà aperta dal 23 al 28 luglio dalle 11 alle 19 di ogni giorno.
Intervistiamo il suo responsabile, Sabino Maria Frassà che a dispetto della sua giovanissima età sembra saperla molto lunga.
Ciao Sabino iniziamo sempre allo stesso modo….Una presentazione in poche parole: chi sei?
Son un giovane manager – 110 e lode in Bocconi corsi internazionali, dopo una gavetta nella consulenza di direzione alle aziende del lusso, comincio a lavorare come segretario generale e capo sviluppo in un ente non profit che combatte la fuga di cervelli all’estero: in 5 anni la Fondazione Giorgio Pardi ha permesso a 80 ricercatori italiani e stranieri di operare in Italia
Nel mondo dell’arte, quale ruolo svolgi?
Sviluppo di enti ed iniziative non profit a sostegno dell’arte e della creativita’, prima con + valore moda italia, ora con Cramum, inoltre, da appassionato d’arte, mi permetto il lusso di sostenere e aiutare gli artisti che piu’ stimo e conosco personalmente (tra di loro Raffaele Penna e Ani Kacziba, entrambi in mostra)
Dalla Bocconi, alla moda, alla giovane arte? Ci spieghi un po’!?!?!
Credo che sia l’istinto, un bisogno di “bello” non solo estetico, l’arte, quella vera, è uno specchio della società di quel che accade, della storia passata e di quella che si vive. Conoscere l’arte, viverla, è vivere il pensiero e la filosofia del proprio tempo, è conoscere più la storia e in fondo anche più se stessi: si prende una pausa dal mondo e si guarda, contempla e a volte si vede. Senza l’arte non riuscirei quindi a pensare e riflettere, o lo farei in modo più “sterile” ed “autoreferenziale”.
Quindi, se ti chiedessimo una definizione di “arte”?
Tutto e nulla… siamo tutti artisti? E’ il mercato? Son le istituzioni che definiscono cos’è arte?
A mio avviso l’arte non è mercato, la vera arte è una forma di emersione – espressione e comunicazione – propria di un singolo individuo, che in quanto tale è frutto di un contesto (personale e sociale) che lo “determina”. In un mondo “barocco” e decadente come il nostro la vera domanda dovrebbe essere “cosa rimarrà di quest’arte tra due secoli”? Guardando al caso del barocco.. tanti dubbi vengono.
E quindi, se ti chiedessimo dell’arte contemporanea italiana?
Non valorizzata, barocco… “sei personaggi in cerca d’autore”.
Come sempre non sosteniamo i nostri talenti, siamo in un momento barocco e decadente – in cui le foto di Parr son sempre più realistiche e comuni – in cui tutti siamo artisti, curatori, critici, compratori…
Prima parlavamo di giovani, quindi la città d’avanguardia per l’arte contemporanea?
Non saprei; per fortuna in un mondo globale come questo non esiste una sola città, esiste la rete che per natura è all’avanguardia, che fa conoscere ed emergere le “avanguardie” termine che comunque nell’arte contemporanea non ha più senso di essere usata.. L’arte contemporanea (e con questo non dico che mi piaccia) è un insieme infinito di singoli…Essere all’avanguardia significa stupire? Quello è marketing. All’avanguardia oggi significa avere il coraggio e modo di riflettere ed esprimere i frutti di questa riflessione
Un modo per avvicinare il pubblico alla nuova arte? Cosa manca?
Personalmente penso che se ne dovrebbe parlare senza alcuno snobismo, far capire che ARTE non è il mercato, non son le aste, non son le opere provocatorie di fronte alle banche, ma son forme “genuine” di espressione, son un modo di riflettere su se stessi, sulla società.
In ogni caso è difficile capire l’arte e viverla, se il livello scolastico e culturale continua ad abbassarsi.
La cultura genera cultura che genera arte…
Manca quindi una scuola che formi e che parli veramente d’arte, che insegni a “fare”, una scuola collegata al mondo finale – ora le scuole d’arte italiane sembrano essere più preoccupate al fatto di creare “dottori” piuttosto che creare “artisti”.
Appunto parliamo di artisti e parliamo proprio di quelli giovani, gli emergenti che sono i nostri interlocutori preferiti….un consiglio spassionato ad un giovane artista: quale l’ingrediente fondamentale?
Re-imparare a fare … Fontana era un grande (sconosciuto) ceramista, un grandissimo disegnatore, prima di andare “oltre” e tagliare una tela!
Quindi direi “impara a fare, guarda il mondo e studia tanto … “
L’ARTE NON PUO’ ESSERE MODA: l’artista divo è frutto di altre logiche, troppo pericolose… essere manager di se stessi è importante, ma non deve esser tutto, se no si sarà dei fenomeni “barocchi” dell’oggi (molto redditizio per quei pochi che ce la fanno), ma che nessuno ricorderà.. .
Andiamo ancora più sul concreto, il primo passo da compiere nel mondo dell’arte per un giovane artista?
Studiare la storia, l’arte ed il passato.
…e il secondo?
Vivere l’arte: viaggiare, conoscere i “vecchi” artisti e critici. Non giudicare, ma accettare ed assorbire.
Aggiungo un altro passaggio, il terzo: con il proprio lavoro, sorprendere se stessi, prima del mercato e degli altri.
Benissimo, il riflettore torna su di te……di cosa ti stai occupando oggi? C’è qualche progetto di cui ci vuoi parlare? Una vostra prossima mostra?
Sostegno ai migliori giovani – nella ricerca come nell’arte – in un momento di difficoltà e di limiti economici/sociali ecc come quello attuale, non si può dare poco a tutti, ma si deve dare il giusto (per crescere) ad un numero limitato di persone , che si meritino (con impegno, dedizione e umiltà) un’aiuto per crescere
Prossima mostra?
Il nostro (Cramum) obiettivo non son le mostre, ma trovare strumenti per sostenere i giovani artisti e permettergli (in maggiore misura) di vivere del proprio lavoro artistico. Detto ciò, con Andi parlavamo di coinvolgere per una seconda (invernale) edizione del premio altri artisti “affermati” e di continuare a riflettere sui limiti – sul memento mori, che questa società che viviamo cerca di cancellare..
Fatemi aggiungere un’ultima nota….. sono stato un po’ in imbarazzo nel rispondere alle vostre domande in quanto “ VANITAS VANITATUM” è un progetto complesso, che come tutti i progetti nasce dall’interazione di tantissime persone, per una settimana di mostra sono 50 le persone coinvolte! E’ anzitutto un lavoro a quattro mani con Andi Kacziba, un’amica – ed oggi “collega d’arte” – eccezionale che mi ha coinvolto e poi affidato la direzione di quest’iniziativa: premio e mostra di artisti affermati, che supportano quelli più giovani. Andi Kacziba è il Presidente dell’Associazione Cramum, è una persona poliedrica, un’artista e fine organizzatrice, che l’Italia ha la fortuna di ospitare da 20 anni e che son felice di esser riuscito a coinvolgere tra gli artisti con la sua attenta riflessione sulla condizione femminile e sul rapportarsi della donna nel mondo nella sua delicatissima serie “Misurazioni quotidiane”.
Vogliamo lanciare una call to action? Un appuntamento?
L’appuntamento è per il vernissage della mostra Vanitas Vanitatum, lunedi 22 luglio, ore 18 a Palazzo Isimbardi con gli 8 artisti invitati e i 10 finalisti del premio!