Pittore, artista, docente, oggi intervistiamo Vanni Cuoghi che ha appena iniziato il suo nuovo corso presso la Galleria CircoloQuadro di Milano.
…..qualche domanda sul personale anzitutto… chi sei?
Sono un artista, un pittore.
Nel mondo dell’arte, quale altra professione svolgi?
Non so quale altra professione potrei svolgere, essere artisti mi sembra già…abbastanza.
Ma a proposito d’arte….qual’è una definizione che oggi ritenga possa essere valida?
Non sono in grado di dare una definizione di Arte. Le definizioni creano recinti: l’Arte contemporanea ha infinite sfaccettature, è globale e inclusiva.
Parliamo del nostro Paese, l’arte contemporanea in Italia
come la definiresti in tre parole? Esterofila, modaiola, ritardataria.
Una galleria che pensi sia importante per l’arte emergente? Ce ne sono molte: da Monica De Cardenas, a Francesca Minini, da De Carlo a Continua.
La città d’avanguardia per l’arte contemporanea? dove i nostri ragazzi dovrebbero assolutamente fare almeno un “salto”?
Le fucine per l’arte contemporanea sono sicuramente New York, Londra, Hong Hong, Pechino, Istambul.
Un personaggio/un riferimento nel mondo dell’arte italiana che stimi e apprezzi, perché? La persona che più stimo nell’arte contemporanea italiana è Ivan Quaroni: amico, critico e curatore. L’unico che ha ancora un’immaginazione tale da aver individuato una scena italiana: l’Italian Newbrow, in un momento storico in cui tutti gridano all’individualismo nell’arte.
Un modo per avvicinare il pubblico alla nuova arte? Cosa manca? L’arte italiana di “regime” è poco seduttiva e ha bisogno del libretto delle istruzioni per essere decodificata.
Andiamo al focus di Mostrami: i giovani artisti
Un consiglio spassionato ad un giovane artista: quale l’ingrediente fondamentale? Rendere il proprio lavoro forte, colto e consapevole; le pr arrivano dopo.
Il primo passo da compiere per farsi conoscere nel mondo dell’arte? Come sopra.
Una critica che risuona nei corridoi delle gallerie straniere: gli artisti italiani non riescono a staccarsi dalla tradizione. Secondo te, è vero? Non credo che le gallerie straniere contestino agli artisti italiani di essere incapaci di staccarsi dalla tradizione. Anzi, è proprio il contrario: ciò che si richiede ad un italiano è il riferimento alla tradizione. Perché mai dovremmo dimenticarci di chi siamo figli? La parola rivoluzione deve coincidere con evoluzione.
Una domanda che ti sei sentito ripetere da parte di artisti che cercano di emergere? Le domande che mi rivolgono più spesso sono legate all’economia del lavoro. Mi chiedono come si fa a vivere d’arte in un periodo come questo.
Cosa stai facendo oggi? il corso che ti appresti ad iniziare? Il corso che sto tenendo a CircoloQuadro cerca di essere un supporto tecnico e logistico a chi intende praticare l’Arte come professione.
Perchè i nostri giovani artisti non dovrebbero assolutamente mancare? Gli artisti non dovrebbero mancare perché in poche ore concentro dieci anni di esperienza.
Grazie mille Vanni, l’appuntamento allora è a CircoloQuadro per le prossime lezioni il 29 maggio e poi il 5 giugno; per qualunque informazione info@circoloquadro.com