Nel mio modo di intendere l’acquarello tutto fluisce e tutto si collega. Il vero acquarello è “comunicazione cromatica”, per ottenerla è necessario lasciarsi andare e seguire le tracce dell’acqua e del colore. In tale fase bisogna avere molta fiducia in se stessi e tanto coraggio, predisposizioni necessarie per permettere ai colori di agire liberamente. La successiva fase è cercare “il tesoro nella macchia”, iniziare il lavoro di valorizzazione di quanto è rimasto impresso sulla carta, attraverso la definizione e concretizzando le forme. Un dipinto realizzato così non è replicabile né dallo stesso artista né da altri. Questo lavoro è unico, una vera opera pittorica. Cito un esempio che esprime nella sua totalità questo concetto: “Se gli eschimesi conoscono 100 parole per definire la neve, un acquarellista ne conosce altrettante per definire lo stato di umidità del suo foglio di lavoro in interazione con l’acqua e quantità di colore che si trova nel pennello.
Adriana Buggino, Acquarellista dal 1977, maestra di pittura ad acquarello dal 2004. Tecnica espressiva e spontanea.
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