Ho sempre avuto un debole per l’arte. Non perchè io lo desideri, ma semplicemente perchè di fronte a certe opere mi capita spesso di emozionarmi al punto di piangere, come quando ci si emoziona guardando un film. Non so il perchè mi succeda; mi accade e basta.
La formazione classica sicuramente avrà influito sulla mia personalità, ma non ricordo nessuna persona in particolare e nessun episodio che mi abbia spinto a dipingere. E’ successo per caso un giorno qualunque di una settimana qualunque. Ho sempre amato i colori brillanti delle vetrate e ho deciso di dipingere su vetro. Pian piano la mia tecnica si è evoluta nel dipingere il vetro come se fosse una tela, ricreando gli effetti della tempera, ma con una luminosità unica. La vera difficoltà di questa tecnica è che non è correggibile : una volta asciugato il colore non è più possibile modificare eventuali errori, poichè quando i colori asciutti entrano in contatto con quelli liquidi, si sfaldano completamente ,come se fosse stata versata sopra dell’acquaragia.
Questa loro limite, secondo me, è un vantaggio perchè obbliga a dare tutto te stesso, a metterci tutto il cuore e l’impegno possibile prima che il colore si asciughi, così l’opera racchiude in se un pezzettino di te che rimarrà intrappolato dentro di lei per sempre.
I soggetti sono ispirati all’arte messicana, ma reinterpretati a seconda dell’opera.
In particolare i due quadri raffiguranti le giovani donne rappresentano la mia visione del periodo italiano che stiamo vivendo.
La caveira mexicana è il simbolo della morte, ma anche della rinascita.
Le lacrime rappresentano la consapevolezza di una situazione insostenibile in cui non c’è una speranza per un futuro migliore, mentre la bocca cucita è simbolo di impotenza di fronte alla consapevolezza, perchè non si può fare nulla e le parole sono inutili. Tuttavia c’è la speranza di vedere la luce alla fine del tunnel.
La ragazza dell’immagine 1 però ha lo sguardo alto e dignitoso, forte, ce la farà, ne è convinta, ce la metterà tutta, reagirà; mentre la seconda lascia aprire le labbra con uno sguardo più molle, nasconde il viso tra i capelli, perchè ha perso la speranza e si lascia andare. Sono due diverse reazioni in un contesto simile.
Gli altri quadri sono invece più celebrativi. Due rappresentano il giorno dei morti messicano in versione moderna tattoo dove ho voluto lasciare parola solo al colore, mentre il quadro con i pappagalli è la celebrazione del mondo naturale (in questo caso della giungla latino-americana) che l’uomo sta distruggendo, senza rendersi conto di quali meraviglie e colori stia privando le generazioni che verranno.
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