La mia ricerca approfondisce l’introspezione psicologica dell’essere umano, evidenziando le forti mancanze passate, ma pur sempre laceranti.
Ritraggo la privata spiritualità attraverso lo sguardo, che coincide idealmente con la “membrana oculare” di chi fa trapelare la propria interiorità attraverso la potenza dell’espressività del volto.
Dipingo stati d’animo: introspezione e autoconsapevolezza si materializzano attraverso volti e corpi, figure talvolta afasiche che rivendicano la loro delicata presenza al di là di Spazio e Tempo. I soggetti sono volti che hanno il sapore di vite passate, cristallizzate in vecchie foto di famiglia; occhi che scrutano l’osservatore dell’opera, in un’esplorazione del mondo analitica che ha un’andata e un ritorno. La ricerca non si ferma nel nostro sguardo verso l’opera, ma ritorna anche dall’opera verso di noi, in uno studiarci a vicenda.
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