Diego Sly Colussi nasce a Venezia nel 1975.
Da oltre 23 anni lavora per l’evoluzione della disciplina Aerosol e della Street Art.
Ha trovato il suo personalissimo stile nelle “Commistioni Irreali” che sono finestre affacciate in un’atmosfera fantastica piena di energie e musica, stradale ed arcaica, dove l’osservatore si tuffa e “vola” in questo concentrato di vita.
Nelle sue opere si possono osservare le “Destinazioni” rappresentate spesso da elementi circolari, che assumono significato di tappe della vita e della Street Art.
Sly ama definire i suoi lavori “Affreschi Urbani”, nelle sue opere utilizza unicamente lo spray come colorazione, ha sempre considerato il mezzo “spray” come altro ed alto, quindi non esistendo in commercio accessori che possano creare gli effetti da lui desiderati, li inventa.
Comincia nel 1990 sperimentando e creando dei tappi o “caps” particolari che permettono il controllo delle gocciolature, successivamente si dedica ad altri strumenti.
Sly dipinge spesso a due mani, cosa unica per uno street artist, in quanto in una mano ha sempre e comunque lo spray e nell’altra potrebbe avere una spatola di sua invenzione, degli steli o filamenti o ancora degli stencils ricavati da oggetti quotidiani.
Sly non è mai banale nel gesto, nelle tecniche, negli strumenti ed in tutta la sua ricerca che scava alla radice la street art e la re-interpreta a suo piacimento, rivoluzionando completamente tutti gli “standard” di questa disciplina.
Diego Sly Colussi è un concentrato di istinto creativo e sperimentazione.
Ha esposto in molte città fra le quali Torino, Roma, Cancùn, New York.
Ha partecipato alla 55 BIENNALE DI VENEZIA all’interno dell’evento “Back to Back to Biennale” in assoluto il più importante evento di Street Art realizzato in Italia.
Il maggiore intento di Diego Sly Colussi è di EVOLVERE la Street Art.
Quando Sly pensa al pubblico davanti alle sue opere, conta soprattutto sull’impatto emotivo che riesce a trasmettere.
“SLY è un artista del futuro, perché è già padrone della cultura industriale del colore a base di nitro, un elemento chimico duro e metallico, ma che nella esplosione artistica di Colussi riesce ad ammorbidirsi e a ricondursi ai ritmi umani dello spettatore.”
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