Nata e cresciuta in un paesino di provincia, comincia il suo percorso formativo in maniera decisamente poco convenzionale e fuori dagli schemi, ciò nonostante porta avanti il suo obiettivo con fermezza.
Disegnare, impiastricciare mani e viso, tirar fuori stati interiori attraverso colore ed eccentriche figure.
Si ritiene in continua evoluzione, crescita e ricerca, nell’intento di perfezionarsi e riconoscersi in un preciso carattere, in continuo conflitto con ciò che non le piace e non riesce a cambiare..
È tutto rovesciato lì.. in quei chiaroscuri, nelle grafiti, nelle macchie d’acqua e colore.. nell’acrilico mescolato all’intenso odore dell’olio, questo e ancora altro l’estro suggerirà .
Non ci occorre che apparenza
Preferiamo cosi, non vedere – o meglio – vedere, ma solo quello che ci va, che non inquieti gli animi, che non sia scomodo alla coscienza.
Così diamo un nome a tutto quanto non riusciamo o vogliamo definire a fondo, forse perché ci terrorizza, perché è più facile giudicare che capire, perché in fondo non vogliamo altro che crogiolarci nella pietosa illusione delle nostre certezze.
Non ci occorre che apparenza, improvvida urgenza di futili bisogni e vacue necessità.
Perché non ci serve.. perché non ci appartiene ne riguarda.
Un palpito d’ali di libellula non basterà certo a renderci consapevoli.
Ma ci piace pensarlo..almeno all’apparenza..almeno sulla tela.
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