Da San Benedetto del Tronto a Berlino, è la volta di un giovane artista appassionato di scultura ed esoterismo, Simone Staffieri.
L’etichetta di ”superstizione” che la cultura moderna ha attribuito a quelle credenze e pratiche antichissime, come l’alchimia, l’esoterismo e la magia, che rifiutano di essere inquadrate in una struttura logico-razionale, non è bastata a cancellare le tracce di un sistema di pensiero che ancora oggi esercita un’irresistibile carica seduttiva su tutti coloro che vi si accostino. La ricerca capillare di Simone Staffieri sul simbolismo esoterico letto nei suoi rapporti con la scienza alchemica, con le pratiche religiose mette in luce la capacità del simbolo di ”destare presagi” ovvero di iniziare l’essere umano ai misteri di una conoscenza che si pone alle origini della civiltà.
La ricerca di Staffieri pone in essere una riflessione sulla forza comunicativa di un repertorio simbolico che, se pur privato in buona parte dei suoi nessi culturali e semantici, continua ad essere ancora oggi un condensatore di verità nascoste ed uno stimolo a spingersi oltre i limiti del visibile, e dei saperi tradizionali. Daniela Pronestì.
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