Nel 2010 Alice Caputo presentava il suo progetto per la prima mostra-evento di Mostrami. Alle porte di Mostrami 6 ci arriva una splendida notizia: Alice è la vincitrice della categoria Professional Lifestyle ai Sony World Photography Awards 2013!
Uno dei premi di fotografia più celebri al mondo, Alice primeggia con la serie “Summer Family”.
Come accade nelle miglior storie, il tutto è partito dalle piccole cose e dalla bellezza che Alice vi ha colto durante un’estate come le altre insieme alla sua famiglia in Liguria: “la bellezza era nella casa, nella terra, nel tavolo dove mangiavamo, negli angoli. In queste cose c’era qualcosa che valeva la pena di raccontare“.
Alice fotografa spesso persone che ama o a lei vicine, ed è così che anche la spiaggia, ed una sedia, ed un termosifone diventano familiari all’occhio dello spettatore, come se fossero già noti.
Di domande da fare ne avremmo avute molte, ma ci siamo contenuti. Ecco la nostra chiacchierata con Alice e la galleria di fotografie della serie “Summer Family”.
Sul personale
Nome Alice Caputo
Professione (e titolo che ti sei meritata) Fotografa, premiata come Lifestyle Photographer of the Year ai Sony World Photography Awards
Anni 23
Da quanto nel mondo dell’arte? Ho studiato alla LABA, la Libera Accademia di Belle Arti di Brescia, dove mi sono diplomata in fotografia. In quegli anni ho iniziato ad esporre le mie fotografie ad alcune manifestazioni, tra le quali MostraMi e il Fotofestiwal di Lodz in Polonia. Poi, passando per un Master presso l’agenzia Contrasto, sono entrata nel mondo del lavoro: sono una fotografa freelance da due anni.
Sul mondo dell’arte…
La galleria, la mostra fotografica che ti ha stupito più di tutti?
La mostra dei Sony World Photography Awards 2013, e non perché c’erano le mie foto! Certi lavori mi sono piaciuti veramente tanto, e la cosa più bella è stata incontrare gli autori e sentirli raccontare i motivi e le modalità con cui avevano realizzato quegli scatti.
La città “faro” per la fotografia contemporanea?
Non credo che il mondo della fotografia sia geolocalizzabile. Si tratta di un fenomeno sempre più diffuso, dal livello amatoriale in su. Il principale luogo di confronto è il web.
Un personaggio del mondo dell’arte che stimi e apprezzi, perché?
Edward Hopper. Un pittore che è un fotografo, in realtà! Adora la luce, le cose che vede. Lo sento molto vicino.
Artisti o fotografi del passato che prediligi? Perchè?
Idem come sopra. Anche Luigi Ghirri è un mio mito.
Di cosa avrebbero bisogno i giovani artisti emergenti?
Meno astrazione e più concretezza. C’è il rischio che il fare arte sia un fenomeno alla moda, ideale, alternativo. Non mi sembra debba essere così.
Cosa cerchi in una foto altrui?
Qualcosa di familiare.
Quale il tuo primo passo da fotografa professionista?
Ho cominciato collaborando con alcune agenzie di comunicazione tradizionali e digitali. Nel frattempo ho realizzato anche servizi fotogiornalistici per riviste e fotografie di matrimonio, un genere che personalmente amo molto.
Sul tuo lavoro presentato al Sony World Photography Awards: Summer Family
L’ispirazione per questo progetto: quando, dove, come?
L’estate del 2012 in Liguria. Ero in vacanza con la mia famiglia e mi sono accorta dell’incredibile bellezza contenuta nelle cose più piccole, più semplici. Ho pensato di provare a guardarla, ne è nata la serie Summer Family.
Un Martin Parr silenzioso e che catapulta la dimensione della folla nell’intimo familiare: un caso o è stata un’ispirazione?
È stato un caso. Diciamo che di comune c’è solo la spiaggia!
Gli espedienti fotografici del tuo linguaggio?
Nel caso di Summer Family ho usato un obiettivo 50mm fisso e, pur utilizzando una reflex digitale, ho fatto tutti scatti unici senza ripetizioni o raffiche. Un po’ come si faceva con la pellicola, insomma.
Il tuo prossimo progetto?
Sto per ufficializzare il sodalizio con Matteo Ricca, un videomaker con cui vogliamo realizzare servizi di wedding tramite uno stile coordinato tra il mio e il suo sguardo. Oltre a questo, continuerò a lavorare sia sul fronte commerciale sia su quello fotogiornalistico.
Ai tempi di Mostrami 1 hai dichiarato “Non ho ancora compreso cosa sia la fotografia”. Cosa ci dici ora?
La fotografia per me è un modo per guardare meglio le cose.
Mostrami 1, nel 2010: cosa porti con te di quell’esperienza?
Beh… ero ancora una studentessa e mi sono trovata ad esporre in un contesto di un certo rilievo ottenendo anche una buona visibilità.
Mostrami in 3 parole
Passione, simpatia, colore