Lorenzo Belenguer’s work straddles the realms of sculpture, painting and drawing. In one area of his practice, he transforms metal objects into sculptures that evolve from the visual rhetoric of Minimalism and double as ‘canvases’.
Belenguer is like a hunter who trawls the city for found objects, sometimes sourced as locally as the back garden of the studios’ church. The work is then dictated by his discoveries, which include steel grids, a mattress reduced to its mesh of springs, and blacksmiths’ tools. These he reads as masculine objects. He intervenes with these structures by oxidising the metal elements in salt water or acids and dabbing them with paint of primary colours. This transforms how the objects are read, emphasising the points at which layers of meaning converge. For example, the artist paints the cone of an old anvil a vivid yellow, thereby morphing it into phallic form. In ”Homage to Pollock” a spring mattress becomes a three-dimensional, and strangely fluid.Lorenzo Belenguer trasforma gli oggetti in metallo in sculture che evolvono dalla retorica visuale del minimalismo.
Belenguer è un cacciatore che vaga per la città alla ricerca di oggetti, talvolta trovati per caso nei luoghi più insoliti, in un giardino di una chiesa ad esempio. Il lavoro è guidato dalle sue scoperte che includono griglie metalliche, un materasso ridotto alle sole molle di cui è composto, gli attrezzi di un fabbro. L’artista legge questi oggetti come elementi di sesso maschile. Interviene su queste strutture ossidando il metallo con acqua salata o acidi e tamponandoli poi con tocchi di colori primari. L’oggetto cambia la sua chiave di lettura, enfatizzando i punti focali in cui gli strati del significato convergono. Per esempio, dipinge di giallo il vecchio cono di un’incudine, volendo alludere ad una figura fallica. Omaggia Pollock con la rappresentazione di un materasso che diventa per l’occorrenza un oggetto 3d, un fluido bizzarro.
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