La galleria di Mostrami nasce a Milano tre anni fa ed è qui che fino ad oggi ha ricercato i migliori talenti e ha tentato di fare della giovane arte contemporanea un veicolo per il sociale.
Siamo i primi ad accorgerci e risentire dei cambiamenti che minano tragicamente i tentativi di chi vuole “fare cultura”: dal 2006 il settore culturale ha visto ridurre il suo peso nel bilancio regionale fino a rappresentarne ad oggi solo lo 0,1%.
Non abbiamo mai fatto campagna elettorale nè tanto meno vogliamo iniziare a farlo durante questa tornata così complessa e convulsa ma ci sembra quasi un dovere dare la possibilità a chi vive nel nostro mondo e vuole agire in questo in modo concreto di dire la propria…Nella pratica poi ci troviamo così d’accordo che non potevamo non pubblicarlo.
Siamo alla ricerca di qualcosa di nuovo e che possa fare la differenza: oggi incontriamo Gianfilippo Pedote, candidato alla cultura nella lista di Umberto Ambrosoli.
Milanese impegnato da trent’anni nella cinematografia, nelle vesti di regista, produttore e docente universitario, Gianfilippo Pedote ci parla della necessità di un “sistema cultura” nuovo, dalle porte aperte, con istituzioni nuove e nuove visioni, e che sia riconosciuto, una volta e per sempre, come un incubatore di lavoro e benessere. In Lombardia si contano 288.300 occupati in 84.000 imprese culturali: la cultura E’ economia.
Ecco il risultato del nostro piacevole confronto:
Le presentazioni:
Nome: Gianfilippo Pedote
Professione: produttore cinema, docente
Galleria/istituzione di cui sei parte: Mir Cinematografica, Accademia Brera
Anni? 60
Da quanto nel mondo dell’arte? Nel cinema, audiovisivo, multimedia da 30 anni. Come docente da 10.
Come mai nel mondo dell’arte? Casualità che vivendo prendono la forma di un progetto.
Parliamo del mondo dell’arte in generale secondo te…
La galleria, la mostra o il museo che ti ha stupito più di tutti?
Un’idea come Mostrami mi fa sognare un luogo fisico originale per l’arte che si espande nella rete. A Milano, diventata minuscola per l’arte, l’Hangar Bicocca.
La/le città “faro” per l’arte contemporanea?
San Paolo, Johannesburg, Bombay.
L’artista o gli artisti del passato che prediligi? Perchè?
Un cineasta, Artavazd Pelechian, innovatore radicale capace di infondere nelle sue opere una profondità esistenziale semplice e scevra da ogni subalternità al mercato.
Per il passato Giotto, l’arte che taglia i ponti col passato e prefigura l’avvento di un’epoca nuova.
Andiamo al nostro focus, i giovani artisti
Di cosa avrebbero bisogno i giovani artisti emergenti? più accademie? più gallerie? più vendite?
Migliori accademie, concepite come laboratori di ricerca e sperimentazione artistica. Gallerie che nascano da un modo di concepire l’arte più attuale e meno subordinato al gioco paradossale del mercato. Vendite, sì, ma intese non come investimento finanziario ma come veicolo di condivisione di mondi e di visioni.
Un consiglio spassionato ad un giovane artista che sta muovendo i primi passi in questo mondo….
Non sono incline ai consigli. Penso che un artista è giovane solo per la fatica che fa nel far volgere gli sguardi su di sé. Ma l’artista giovane che si piega alle convenzioni del momento per conquistare qualcosa è subito vecchio.
E in ultimo:
L’arte in Italia? Dove sta andando?
Fragile, poco incisiva, incerta, marginale, abbandonata, spesso costretta a soffocare dietro alla foglia di fico della grande tradizione artistica del paese
E la cultura in generale?
Accademia o volgarità. Manca la vita.
Il tuo progetto attuale, di cosa ti stai occupando?
Un altro film per sfidare i succhi gastrici del mercato.
Una cosa che non ti abbiamo chiesto e che avresti voluto dire?
Che il mondo cambia in continuazione ma le sue strutture e i suoi apparati se ne accorgono tardi. La contraddizione tra conservazione e trasformazione è dolorosa da vivere ma forse è necessaria all’arte
Grazie mille Gianfilippo, ci permettiamo di aggiungere che la Lombardia, Milano, ma anche l’Italia, hanno bisogno di nuove visioni e di trasformazioni coraggiose da parte delle istituzioni, perchè siano al passo con le straordinarie evoluzioni del mondo dell’arte e della cultura.
Gianfilippo Pedote propone la sua candidatura nella lista del PD per un approccio alla cultura che faccia tremare i muri di quelle istituzioni che non riescono a vedere i giovani.
La cultura sostenibile come forza, come innovazione, come risorsa.
Qui il suo programma: Idee per una cultura nuova – Gianfilippo Pedote.
Buon lavoro a tutti!