Pronti a scattare questa “fotografia” sul mondo dell’arte contemporanea?!? Come promesso nel primo articolo siamo tornati…
…come accennavamo nell’ultimo articolo pubblicato, cerchiamo di capire meglio come funzionano le dinamiche del mercato dell’arte, grazie alla relazione di ArtPrice, che si basa su un’analisi dei risultati di vendita registrato tra luglio 2012 e la fine di giugno 2013 di opere di artisti contemporanei.
Analizzando il rapporto si evince che quest’anno, il mercato dell’arte globale è leggermente sceso rispetto a tutti i periodi precedenti, nonostante ciò si è dimostrato capace di un grande recupero dopo i tempi turbolenti del 2008 e del 2009.
Per avere un’idea chiara di questo comparto è comunque importante considerare che, rispetto ad altri investimenti più sicuri, investire in arte contemporanea è molto più arduo e rischioso, soprattutto rispetto alla sicurezza che offrono invece gli “Antichi Maestri” o l’arte moderna: è un mercato molto più vulnerabile.
Inoltre bisogna tenere presente che tutta la situazione economica globale è in difficoltà e di conseguenza anche l’arte che è un investimento alternativo e che richiede sempre una maggiore attenzione a causa ella sua volatilità. Il mercato del lusso infatti, in cui alcuni economisti fanno rientrare quello dell’arte, è direttamente collegato all’andamento economico degli altri mercati e alla leadership di una nicchia molto ristretta.
Ne è un esempio il caso degli Stati Uniti, dove quest’anno, in seguito ad una risalita del mercato immobiliare, l’andamento del mercato dell’arte è stato molto positivo, al contrario della Cina, dove la crescita è rallentata e i risultati sono stati inferiori rispetto alle iniziali aspettative.
Per quanto riguarda la zona Euro invece, il mercato ha avuto un andamento mediamente positivo, partecipando in modo consistente al fatturato globale, fatta eccezione per l’Italia e la Spagna dove la recessione economica si è riversata anche sui mercati. Cifre catastrofiche in Spagna, con un calo del 62% delle entrate e un elevato tasso di opere invendute: il 70% (rispetto al tasso globale del 37%). Davvero un disastro per il mercato spagnolo che dimostra come la crisi economica e sociale abbia impattato anche questo settore.
In generale, però, ci sono grandi speranze per gli artisti contemporanei emergenti…infatti, il mercato dell’arte di fascia alta (quello con opere che costano oltre € 500.000) è di primaria importanza a livello economico, politico e in termini di copertura mediatica ma ne fanno parte solo poche centinaia di opere; rappresenta infatti soltanto lo 0,69 % delle transazioni totali rispetto alle migliaia di vendite annuali di opere d’arte al di sotto di questa soglia.
Mentre il 68.5% delle opere vendute appartiene al mercato dell’arte “affordable”, con prezzi ad opera che non superano i €5,000! Una fiera molto importante dell’arte accessibile è l’Affordable Art fair, ormai sempre più rinomata e presente in molti paesi del mondo (New York, Hong Kong, Amsterdam, Stoccolma, Londra, Milano…)
E’ importante vedere come in soli sei anni, il numero delle opere vendute per meno di 5000 € è aumentato del 131 %…insomma una buon punto di partenza per tutti i giovani artisti!
Soprattutto però vorremmo ricordare e ricordarci che l’arte è un bene prezioso, non merce…un piacere, un desiderio e un’attrazione che non può essere soggetta alle forze dei mercati e degli speculatori. Le perdite relative a una finanziarizzazione dell’arte contemporanea non implicherebbero solo perdita di valore ma anche una perdita di creatività.